Agire sulla fiscalità per attuare il Piano B

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Il nuovo libro di Lester Brown affina la sua strategia per salvare la civiltà sempre più in crisi, il cosiddetto Piano B. Bisogna spostare un ottavo delle risorse annuali destinate alle spese militari, ma soprattutto reimpostare le tasse e riordinare le priorità fiscali in base alle emissioni di CO2.

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“Le parole business as usual stanno cominciando ad assumere il significato di fine del mondo”. Questa frase ripresa da Lester R. Brown da un articolo di Newsweek è l’apertura ma anche l’idea stessa che sta dietro al nuovo libro del presidente dell’Earth Policy Institute e del fondatore del Worldwatch Insitute, dal titolo “Piano B 4.0. Mobilitarsi per salvare la civiltà” (Edizioni Ambiente). I temi sono più o meno gli stessi trattati nel precedente lavoro di Brown, ma a due anni di distanza molte criticità, come quella relativa al cibo, stanno diventando più acute e i tempi per agire diventano sempre più stretti.

Per Lester Brown l’interrogativo non riguarda più quello che va fatto, visto che ormai a tutti dovrebbe essere chiaro, ma si tratta di capire come farlo in tempo. Dice Brown: “la natura tiene il conto, ma noi non siamo in grado di vedere il suo orologio”.

Il libro propone molteplici spunti e idee, ma soprattutto una strategia globale per l’azione. Vale la pena considerare qui le modalità necessarie per arrivare ad una ristrutturazione dell’economia che riduca le emissioni di gas serra al 2020 addirittura dell’80% rispetto ad oggi. Un taglio che stabilizzerebbe la concentrazione di CO2 sotto le 400 parti per milione, limitando gli aumenti di temperatura globali nel futuro.

Ma come bisognerebbe operare? Il Piano B prevede due obiettivi: la ristrutturazione del sistema energetico e il sequestro biologico del carbonio. Riguardo a questo secondo punto, Brown ritiene fondamentale portare a zero la deforestazione entro il 2020 e aumentare il numero di alberi sulla Terra, al fine del sequestro della CO2: la prima soluzione consentirebbe di rimuovere 1,5 miliardi di tonnellate di CO2, la seconda di sequestrarne ulteriori 860 milioni; unitamente all’adozione di pratiche agricole sostenibili (altre 600 milioni di tonnellate di CO2), tutta la partita del sequestro biologico del carbonio consentirebbe in totale di rimuovere 3,1 miliardi di tonnellate di CO2.

Di pari passo si dovrà agire per una rapida transizione del sistema energetico, sostituendo i combustibili fossili con le energie rinnovabili (3,2 mld di ton. di CO2), oltre che operare nella direzione dell’efficienza, e ristrutturando nel profondo il sistema dei trasporti (1,4 mld di ton. CO2).

La complessa e ambiziosa rivoluzione dovrà avere uno strumento chiave che per il presidente dell’Earth Policy Institute è quello fiscale: attribuire un’imposta sull’anidride carbonica prodotta aiuterà a dare un segnale chiaro sui reali costi connessi con il bruciare i carburanti fossili. Parliamo dello spauracchio della carbon tax. Questa tassa dovrebbe aumentare ogni anno di 20 dollari per tonnellata fino ad arrivare nel 2020 a 200 dollari. Se il progressivo incremento della tassazione sulle emissioni si accompagnerà ad un contemporaneo decremento delle imposte sul reddito (al fine di mantenere pressoché stabile la pressione fiscale media), “il nuovo scenario dei prezzi – dice Brown – permetterà ai decisori politici ed economici di effettuare scelte intelligenti verso un radicale cambiamento del sistema”. Mentre il sistema cap and trade comporta un prezzo della CO2 variabile, quello che scaturirebbe da una tassa sul carbonio, così impostata, produrrà invece un prezzo prevedibile, quindi fonte di minore incertezza per gli investitori.

Quanto costa il Piano B proposto da Lester Brown? Circa 187 miliardi di dollari all’anno fino al 2020. Se qualcuno pensasse che questa sia una spesa irragionevole per salvare la civiltà, allora bisognerà ricordargli che nel mondo le spese militari si aggirano ogni anno intorno ai 1.500 miliardi di dollari: “spostare un ottavo dei bilanci militari al budget del Piano B sarebbe più che sufficiente a porci su un cammino in grado di sostenere il progresso”, dice l’autore. Quindi, reimpostare le tasse e riordinare le priorità fiscali.

La sfida è enorme, forse molto più complicata di quanto sembri delineare l’accattivante visione strategica di Brown. Tuttavia le opzioni sul piatto non sembrano essere così tante.
Un’ultima considerazione dell’autore sulla necessità di muoversi rapidamente in questa direzione è esemplare: “Prima abbiamo bisogno di capire cosa fare. Poi farlo. E solo allora ci chiederemo se era possibile farlo”.



Piano B 4.0
Mobilitarsi per salvare la civiltà

di Lester R. Brown
2010 – pagine: 384 – euro 20 – ISBN 978-88-96238-56-1
Per informazioni: Edizioni Ambiente

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