Il mercato fotovoltaico italiano visto dalla californiana Sunpower

Tra i più attraenti al mondo, il mercato italiano del fotovoltaico da tempo ha visto l'arrivo di aziende di respiro globale. Tra queste c'è la californiana Sunpower. Qualenergia.it ha intervistato Mario Riello, direttore commerciale per l'Europa, in merito alle attività dell'azienda e sulla situazione del mercato nazionale.

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Il mercato italiano del fotovoltaico è tra i più attraenti al mondo, da anni ormai i grandi del solare mondiale sono arrivati ad investire nella nostra penisola. Tra questi c’è Sunpower, azienda che produce, progetta e installa impianti fotovoltaici, nata in California nel 1985, ma attiva a livello mondiale con oltre 200 megawatt di potenza fotovoltaica in funzione e progetti per altri 1.200. Di Sunpower, ma anche dell’aria che tira nel mercato, abbiamo parlato con Mario Riello, direttore commerciale per l’Europa della società.

Dottor Riello, quali sono le attività di Sunpower in Italia?
Una parte della nostra attività è concentrata su impianti dalle dimensioni unifamiliari fino ai 3-400 kW. Li seguiamo tramite un network di installatori qualificati e certificati Sunpower. Si parla di oltre 200 installatori in Italia per seguire un segmento, quello dei piccolo-medi impianti, molto importante in un mercato come quello italiano.
La seconda parte delle nostre attività invece è concentrata sui grandi impianti, prevalentemente a terra, ma anche su tetto. In questo ambito, dove siamo tra i leader mondiali, abbiamo sviluppato in Italia una nostra struttura ad hoc: abbiamo capacità di progettazione, di costruzione e di operation dei parchi. Nello specifico in Italia al momento lavoriamo con i più importanti indipendent power producer. Abbiamo realizzato impianti molto importanti come quello di Tolentino per Ap Energia, connesso alla rete nel 2009, e quello di Montalto di Castro (vedi foto in alto), attualmente il più grande in Italia con 24 MW di potenza e che è parte di un progetto da 85 MW da completare entro l’anno.

Avete trovato ostacoli nel mercato italiano? Penso ad esempio alle difficoltà e alle incertezze nei processi autorizzativi che molti investitori lamentano …
Noi interveniamo quando il permesso è già ottenuto e il finanziamento da parte di una banca elargito, per cui viviamo queste difficoltà di riflesso anziché direttamente. Comunque, sì: c’è una certa burocrazia che rallenta in certe regioni l’ottenimento dei permessi ma la situazione è andata migliorando ed è positivo notare che al momento gli impianti di grande taglia sono fattibili anche in Italia. Basta guardare a quelli che sono stati annunciati negli ultimi 12 mesi. Alcune regioni poi hanno favorito molto i progetti fotovoltaici: per fare solo due nomi, Lazio e Puglia.

Qual è la vostra valutazione come azienda del nuovo conto energia così come si sta delineando?
Un’opinione definitiva si potrà dare solo a decreto approvato, ma sembra che le riduzioni che ci si aspettava e che si stanno delineando siano nel range dell’accettabile. È importante comunque che l’Italia mantenga un certo differenziale nei confronti di altri mercati perché qui i costi di realizzazione di un impianto sono più alti: non solo quelli determinati dai processi autorizzativi ma anche quelli di costruzione, per un discorso di conformazione del territorio. La bozza del conto energia circolata finora mi pare confermi l’interesse della politica nei confronti delle fonti rinnovabili.

Quali sono i vostri mercati principali oltre all’Italia?
In Europa ci siamo focalizzati su quattro mercati, oltre all’Italia, Francia, Spagna e Germania. In tutti e quattro i mercati abbiamo deciso di investire sul territorio sia come risorse che come struttura; in ognuno abbiamo una nostra struttura che segue i dealer e consente la progettazione, la costruzione e l’operation dei parchi di grande scala.

Quali prospettive per questi mercati dopo gli importanti tagli delle tariffe incentivanti nel mercato più grande al mondo, quello tedesco?
Il mercato tedesco continuerà ad essere importante sia per il residenziale che per i grandi impianti di grandi dimensioni. In Germania c’è una forte cultura ambientalista per cui anche con i nuovi incentivi ci aspettiamo una buona crescita della domanda residenziale e commerciale, mentre ci sarà probabilmente un rallentamento nel settore dei grandi impianti. Comunque quello tedesco anche quest’anno sarà il primo mercato al mondo e prevediamo che rimanga tale anche nei prossimi anni. In Spagna c’è un rallentamento, ma non un blocco totale, nella costruzione di grandi impianti, ma notiamo un maggiore dinamismo nel settore tetti. In Francia siamo agli albori e per ora l’attività è soprattutto nel residenziale, mentre con i grandi impianti si sta appena iniziando.

Intervista a cura di Giulio Meneghello (Qualenergia.it)

18 maggio 2010

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