Domande ricorrenti sull’atomo

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Un breve documento, curato da Sergio Zabot della Provincia di Milano, prova a rispondere sinteticamente alle domande più frequenti che riguardano il nucleare: riserve di uranio, sicurezza, costi della bolletta, scorie, emissioni di gas serra, oltre alle potenzialità delle alternative, vale a dire rinnovabili ed efficienza.

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Mentre il Governo vuole accelerare il ritorno sul nucleare in Italia, puntando anche a proporre mediaticamente le sue verità sulla bontà di questa scelta, a livello nazionale e locale il dibattito inizia a farsi aspro e di sicuro lo sarà sempre di più nei prossimi mesi. A volte gli approcci a favore o contro il nucleare sono emotivi, di interesse o, come viene spesso ripetuto non sempre correttamente, “ideologici”.

Noi puntiamo come sempre a parlare con i numeri, i dati, le informazioni che crediamo più corrette. A questo proposito ci viene in aiuto un breve documento curato da Sergio Zabot della Provincia di Milano, autore insieme a Carlo Monguzzi del libro “Illusione nulceare“, che era stato preparato per un confronto pubblico svoltosi a Milano lo scorso 3 maggio, organizzato dall’Officina politica 11 Metri e Legambiente.

Il breve documento, che alleghiamo in basso, risponde sinteticamente alle domande, che qui elenchiamo, poste agli ospiti di questo, come di altri dibattiti. In questo caso le risposte sono in una prospettiva di critica riguardo alla scelta nuclearista che si vuole riproporre nel nostro paese.

1. Partiamo da un dato di fatto, l’uranio è una risorsa limitata, questo cosa comporta anche dal punto di vista economico? Si trovano dati molto diversi sulle riserve. Quindi qual è l’effettiva disponibilità di uranio per il futuro?
2. Possiamo considerare gli impianti nucleari sicuri rispetto ad eventuali incidenti e rispetto alla salute degli abitanti, per l’agricoltura e l’ambiente che circonda le centrali?
3. Perché la bolletta dell’elettricità è così cara in Italia? L’energia elettrica prodotta con il nucleare potrebbe essere più economica?
4. E’ utopico pensare di risolvere i problemi legati al prezzo dell’energia in Italia investendo sulle energie rinnovabili? Queste potrebbero garantire anche gli approvvigionamenti energetici necessari alle grandi industrie?
5. Il confinamento delle scorie è un problema risolvibile?
6. Il nucleare è veramente carbon free? L’estrazione e l’arricchimento dell’uranio, le attività per la produzione di energia e quelle post produzione sono processi effettivamente neutri rispetto la produzione di CO2?

Scarica documento: Domande e risposte sul nucleare, a cura di Sergio Zabot (pdf)

 

14 maggio 2010

 

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