L’eolico al 2050 può soddisfare il 50% del fabbisogno elettrico europeo, con i benefici economici connessi e non solo quelli solitamente considerati, come occupazione e calo delle emissioni. Infatti, una maggior penetrazione del vento nei vari mix elettrici potrebbe far calare le bollette. In Europa però l’eolico è ancora ostacolato da una burocrazia troppo macchinosa: occorrono in media 42 mesi per far autorizzare un impianto. Sono questi alcuni dei dati che arrivano dai lavori  presentati a Varsavia ad EWEC 2010, l’annuale conferenza europea del settore giunta oggi alla sua giornata conclusiva.

Un evento caratterizzato da un certo ottimismo, sicuramente giustificato: l’eolico è la fonte rinnovabile più competitiva e il suo sviluppo lo sta mostrando. Negli ultimi 10 anni il settore è cresciuto con una media annua del 23% e il futuro prossimo promette bene: i 158 GW installati nel mondo a fine 2009 secondo GWEC (l’organizzazione mondiale dell’eolico) potranno essere oltre 400 nel 2014. Per quel che riguarda l’Europa – ha chiarito EWEA (European Wind Energy Association) – entro il 2050 il vento potrà soddisfare il 50% del fabbisogno elettrico. L’unica posibilità per tagliare dell’80% le emissioni di CO2 dell’UE.

Un traguardo, quello del 50% di eolico sul mix elettrico, “assolutamente realistico” – sottolineano i vertici di EWEA . Lo dimostrano anche i diversi recenti studi che ipotizzano per il 2050 un’Europa con il 100% di elettricità da rinnovabili (Qualenergia.it, Scenari per un’Europa low carbon,  Europa, come ottenere il 100% di elettricità da rinnovabili).

Affinché ciò avvenga non occorre aumentare i tassi di crescita delle installazioni, già in linea con l’obiettivo, ma diventa essenziale dotarsi di un’infrastruttura elettrica e di un mercato adatti. Come sappiamo l’eolico è una fonte dalla produzione aleatorea e spesso lontana dai centri di consumo: per sviluppare il suo potenziale è fondamentale allora creare una rete “intelligente” capace di trasportare in modo efficiente per lunghe distanze e attraverso le frontiere l’energia delle turbine coordinandola con quella delle altre fonti (Qualenergia.it, Verso la super-rete europea).

Altro grande problema per l’energia dal vento è quello della burocrazia, che ne ostacola le sue potenzialità. Autorità che si sovrappongono, linee guida assenti, normativa poco chiara: in Europa si può anche aspettare 58 mesi per l’autorizzazione di una turbina, mentre la media è di 42 mesi.

Il paese più lento nella classifica redatta da EWEA è il Portogallo (58 mesi), seguito da Spagna (57) e Grecia (50). Il più veloce la Finlandia dove l’autorizzazione arriva in media in 8 mesi. L’Italia, dove pure i problemi non mancano, (si veda l’assenza di linee guida nazionali Qualenergia.it, Rinnovabili, senza linee guida distorta la concorrenza), è comunque tra i paesi con procedure relativamente meno lente: 18 mesi in media per una autorizzazione.

Di un certo interesse è lo studio presentato da EWEA sull’impatto dell’eolico rispetto ai prezzi dell’energia (vedi allegato). Contrariamente alla convinzione di quanti accusano le rinnovabili di pesare sulle bollette, il report – che prende in esame studi condotti in Germania, Belgio e Danimarca – conclude che la penetrazione dell’eolico fa calare i prezzi dell’elettricità.

 
Il costo del megawattora all’ingrosso nei casi esaminati è minore di 3 euro fino a 23 euro a megawattora, a seconda della quantità di eolico presente nel mix. La capacità di questa fonte di trascinare al ribasso il prezzo a cui viene scambiata l’elettricità è nell’assenza di costi marginali: produrre 1 kWh o produrne 100 per chi ha una turbina eolica, a differenza che negli impianti energetici tradizionali, ha lo stesso costo. Durante le ore con domanda ridotta l’eolico riesce a fornire elettricità a un prezzo più basso rispetto a quello del carbone e durante le ore di picco sostituisce l’elettricità prodotta dalle centrali a gas. Gli incentivi all’eolico, dunque, tra i diversi vantaggi economici che danno possono anche portare a bollette meno care per i consumatori.

GM

23 aprile 2010