Fotovoltaico in Germania, 3800 MW nel 2009

Dati pressoché ufficiali affermano che nel 2009 in Germania sono stati connessi alla rete addirittura 3,8 GW di impianti fotovoltaici, di cui oltre il 60% solo nell'ultimo trimestre. Un motivo in più per il governo tedesco per un taglio drastico delle tariffe a metà 2010? Incerti gli effetti sul mercato mondiale.

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Arriva un nuovo dato sull’installato fotovoltaico in Germania nel 2009, e questa volta è fornito da una fonte molto attendibile, il Bundesnetzagentur, il gestore della rete elettrica tedesco, che ha il compito anche di definire i livelli delle tariffe incentivanti.
Secondo l’ente, in Germania l’anno scorso sono stati installati 3,8 GW fotovoltaici, con un incremento di oltre il 60% rispetto all’anno precedente. Il dato arriva solo ora poiché il boom delle installazioni si è registrato soprattutto negli ultimi 3 mesi dell’anno: da ottobre a dicembre 2009 la potenza installata si aggirerebbe infatti intorno ai 2,3 GW, mentre da gennaio a settembre era stata di solo, si far per dire, 1,5 GW.

Inoltre, secondo quanto afferma Solarbuzz.com, solo nel mese di dicembre le installazioni collegate alla rete sono state pari a 1,46 GW, cioè il 38% del totale installato di tutto il 2009. Solarbuzz fornisce anche per la Germania un dato 2009 più preciso rispetto al gestore della rete tedesco, cioè si parla di 3,87 GW che porta così al rialzo i dati mondiali al 31/12/2009, elevandoli a 7,3 GW, con una crescita del 20% rispetto al 2008. Secondo le statistiche riportate in queste settimane (Qualenergia, Fotovoltaico 2009, anno di transizione e di crescita) si stimavano circa 6,4 GW totali per il 2009. Quindi a fine dello scorso anno il totale cumulativo globale dovrebbe aver toccato circa 21,4 GW.

Per diverse ragioni (riduzione delle tariffe, stabilità dei prezzi dei moduli, leggero miglioramento dei fondamentali economici, ecc.) a livello mondiale l’ultimo trimestre è stato da record: 3,73 GW installati (sette volte in più del primo trimestre 2009).

La notevole crescita del settore FV in Germania fa superare il percorso di crescita stabilito per il paese dalla nuova legge federale (Renewable Energy Act – EEG) che era stato fissato in 2,5-3,5 GW/anno. Quindi, secondo gli osservatori di Solarbuzz, questi risultati potrebbero convincere ancora di più il governo federale a tagliare drasticamente le tariffe a metà anno rispetto a quanto già pianificato. “Tuttavia – afferma il presidente di Solarbuzz, Craig Stevens – anche senza una simile revisione delle tariffe, per evitare una crisi di settore, l’industria FV dovrà pianificare attentamente un riequilibrio tra offerta e domanda globale per la metà del 2010 e l’inizio del 2011”.

La sostenuta crescita della domanda FV dell’inizio del 2010 sta portando ad un periodo di prezzi stabili rispetto alle turbolenze del 2009. Tuttavia, sempre secondo le valutazioni di Solarbuzz, il notevole e rapido calo dei prezzi avutosi dal primo trimestre al quarto trimestre 2009, pari a circa il 22%, (soprattutto a causa della politica spagnola che ha tagliato la potenza installabile), potrebbe essere leggermente recuperato in Europa, dove si assisterà ad un leggero incremento dei prezzi di fabbrica dei moduli in silicio cristallino già in questo secondo trimestre.

Per Solarbuzz, una volta che le decisione dei tagli sule tariffe tedesche verranno prese, i risultati delle società del settore nella seconda parte del 2010 e nell’inizio del 2011 dipenderanno da come le aziende a valle della filiera (produttori di moduli o società distributrici) gestiranno la loro produzione e i loro magazzini in funzione dell’andamento della domanda.

A proposito delle tariffe FV tedesche si è detto su queste pagine (Gianni Silvestrini – Tariffe dopo il boom fotovoltaico tedesco) che “una riduzione troppo spinta non solo ridurrebbe il mercato solare interno tedesco, ma favorirebbe i produttori cinesi in grado di vendere a prezzi più bassi”. Forse sarebbe auspicabile che nel corso nel corso del 2010 si possa arrivare al massimo ad una riduzione complessiva degli incentivi attorno al 20%. Entro un paio di mesi vedremo cosa accadrà.

LB

 

12 aprile 2010

 

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