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Su scala mondiale il fotovoltaico nel 2009 ha registrato un incremento del 6% rispetto al 2008 (6.430 MW installati) nonostante la grave crisi economica e finanziaria globale.

Il primo paese per installato è nettamente la Germania con circa 3.000 MW, ma c’è chi parla anche di 3.600 MW. Il secondo paese al mondo è l’Italia per il quale si stima solo nel 2009, in attesa dei dati ufficiali, una potenza installata di almeno 750 MW. Superiamo così anche gli Stati Uniti (485 MW), che nei prossimi anni saranno sicuramente i leader del settore insieme alla Cina.

Per il 2014 l’intero comparto fotovoltaico prevede investimenti annuali per 100 miliardi di dollari, che come l’eolico, (37.500 MW nel mondo nel solo 2009 con un incremento del 31% sull’anno precedente), è un settore in piena espansione.

A differenza di queste tecnologie, il nucleare stenta ad andare negli Usa come in Italia. Ad esempio in Italia l’Agenzia per la sicurezza nucleare doveva essere pronta quattro mesi fa e non è ancora operativa; i candidati alle prossime regionali si dicono tutti contrari alla realizzazioni di reattori sul proprio territorio e, in ultimo, c’è l’irrisolto problema delle scorie.

Su questo aspetto il ministro dell’energia tedesca, ma anche a livello europeo, la posizione è che ogni paese si dovrà preoccupare di realizzare un proprio “cimitero di scorie“, senza esportarle. Allora la domanda che andrebbe fatta al governo è: dove vuole costruire il deposito definitivo di scorie?
E sappiamo che dovrà essere un luogo molto affidabile, visto che le scorie nucleari dovranno restare lì per migliaia di anni.

L’opinione a Ecoradio di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia e Kyoto Club.

 

16 marzo 2010