Turbolento, ma sempre a ritmo di gigawatt

L'Epia conferma la crescita del fotovoltaico in Europa e nel mondo: 6,4 GW nel 2009 e 20 GW cumulativi. Prevede un mercato tra 8,2 e 12,7 GW per il 2010. I nuovi mercati emergenti e quelli che si consolideranno. Al 2014 previsto un installato annuale di oltre 30 GW. Nonostante la crisi tutte le previsioni di un anno e mezzo prima sono ampiamente superate.

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Nonostante la crisi economica, le politiche contraddittorie o in ritardo di molti Stati, le recenti turbolenze del mercato, il fotovoltaico riesce ha superare la soglia di 20.000 MW (20 GW) installati nel mondo anche se il settore resta in realtà ancora in fase embrionale in moltissime parti del globo. L’Epia (European Photovoltaic Industry Association) solo un paio di settimane fa a Roma ha discusso dei risultati ottenuti dal fotovoltaico nel 2009 e delle prospettive fino al 2014 (vedi anche Qualenergia.it, Fotovoltaico 2009, anno di transizione e di crescita). Per il 2009 l’associazione conferma i dati forniti da altre fonti: 6,4 GW installati nell’anno appena passato, di cui oltre 3 GW in Germania.

Secondo l’Epia a livello mondiale nel prossimo anno verranno installati tra 8,2 e 12,7 GW, cioè un 40 o 60% in più rispetto al 2009. Ciò dipenderà dalle condizioni di mercato e dalle politiche intraprese dai singoli paesi. Insomma, l’obiettivo di superare i 30 GW totali a fine 2010 non è impossibile. E’ interessante notare come già i risultati dell’anno 2009, nonostante una delle crisi economiche e finanziarie più gravi degli ultimi 80 anni, siano ampiamente superiori a quanto veniva previsto da “Solar Generation V (settembre 2008), il report di Epia e Greenpeace, considerato da molti osservatori come estremamente ottimistico. Quel documento prevedeva, infatti, una potenza installata di 4,1 GW nel 2008, 5,1 GW nel 2009 e quasi 7 GW nel 2010, quindi ampiamente sotto i dati realmente ottenuti e previsti.
Questo rapporto del 2008 ritiene che entro il 2030 la potenza fotovoltaica realizzata nel mondo possa arriva a 1.864 GW (in 20 anni, 90 volte la potenza attuale), capaci di generare 2.646 TWh, pari a circa il 14% del fabbisogno di elettricità, oltre il doppio di quanto è oggi soddisfatto dal nucleare.

Tornando alla più recente analisi dell’Epia si vede come l’Europa, con i suoi 9 GW di potenza FV installata in totale, riesca ancora a mantenere la leadership mondiale, grazie anche, come detto, ad una Germania che almeno nel breve-medio periodo resterà il mercato principale, almeno nel vecchio continente. Viene messo in risalto il ruolo dell’Italia, uno dei mercati più promettenti nel medio periodo (700 MW nel 2009) anche nell’attesa dell’approvazione del nuovo conto energia che entrerà in vigore dal 2011. La Repubblica Ceca, con i suoi 411 MW installati nel 2009 dovuti a incentivi anche fin troppo elevati, è un’altra realtà emergente che continuerà a crescere nel 2010, ma dovrebbe terminare il suo slancio già nel 2011, vista la già prevista netta riduzione degli incentivi.

“Questo è il punto” – spiega Adel El Gammal, segretario generale dell’Epia – “bisogna definire meccanismi di incentivazione che diano un sostegno di lungo periodo, evitando discontinuità e incertezza nell’evoluzione del mercato”. Un caso simile potrebbe essere anche quello del Belgio, con 292 MW nel 2009, che gli permettono di entrare nella Top 10 dei paesi con maggiori installazioni dell’anno, ma che è destinato a tornare nei ranghi, oltre che per la scarsa potenzialità del mercato, date le ridotte dimensioni del paese, anche per la imminente revisione del sostegno agli impianti FV. Dove il mercato ha notevoli possibilità, in Francia (185 MW nel 2009), ci sono invece gravi problemi di connessione alla rete degli impianti, soprattutto in bassa tensione. Infatti, ad oggi almeno ulteriori 100 MW non sono ancora stati allacciati. La Spagna è un altro classico esempio di politica di sostegno da evitare: dopo aver installato nel 2008 circa 2,6 GW in solo anno, la crisi e una legge che limita la potenza installabile hanno fatto crollare il mercato nazionale ad un misero risultato di 60 MW. Tuttavia i quasi 3,5 GW totali nel paese iberico consentono di coprire con il fotovoltaico circa il 3% della produzione elettrica nazionale. Infine, in Europa, secondo l’analisi dell’Epia, nei prossimi anni potranno diventare molto interessanti per il settore paesi come Grecia, Portogallo e Gran Bretagna.

Uscendo dall’Europa, l’associazione di categoria europea evidenzia che sono molti i mercati che potrebbero essere pronti ad esplodere fin dai prossimi anni. Tra i più significativi c’è senz’altro quello statunitense (475 MW nel 2009), anche se lo scorso anno è stato superato al fotofinish dal Giappone, con 484 MW, che è tornato a politiche di sostegno più favorevoli al settore. Ovviamente, un vero e proprio boom è atteso in Cina e India, tanto che si prevede che nei prossimi 5 anni potranno diventare i veri leader del fotovoltaico mondiale, non fosse altro per gli impressionanti target che si sono posti e per la crescita di linee produttive su tutta la filiera. L’elettricità dal sole avrà poi buonissime aspettative soprattutto in grandi paesi che stanno iniziando solo ora a sviluppare questo nuovo mercato energetico. Tra questi, Canada, Australia, Brasile, Messico e Sud Africa. Va aggiunto anche il Marocco, in prima linea tra i paesi del Nord Africa.

Ad aprile intanto è atteso il Global Market Outlook for Photovoltaics dell’Epia che conterrà previsioni fino al 2014, anno in cui si prevede che le installazioni annuali possano sueprare i 30 GW.

a cura della redazione di Qualenergia.it

1 aprile 2010

 

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