Ma quel che si nota è che a crescere di più sono state le nuove rinnovabili come eolico, biomassa e fotovoltaico. Certo, la principale fonte rinnovabile rimane l’idroelettrico, che pesa per il 72% del totale dell’elettricità prodotta da rinnovabili (47.534 GWh), ma inizia a perdere terreno rispetto all’anno scorso quando contava per l’87%. Nella classifica dell’energia prodotta nel 2009 seguono biomasse e rifiuti biodegradabili con il 10% (6.300 GWh), l’eolico, passato dall’1% dell’elettricità pulita dell’anno scorso al 9% del 2009 con 6.087 GWh, la geotermia con l’8% (5.347 GWh) e il fotovoltaico con l’1% (750 GWh).
Anche a livello di potenza installata sono le nuove rinnovabili a fare meglio. L’eolico con 1.312 nuovi megawatt installati nel 2009 è passato da 3.538 a 4.850 MW di potenza totale, il 37% in più rispetto all’anno scorso. Foggia è la provincia con più impianti. Le biomasse e i rifiuti (considerati solo per la frazione biodegradabile) invece sono cresciuti del 22,5% e hanno una potenza cumulativa di 1.905 MW. Immutata invece la situazione della geotermia con 711 MW cumulativi tutti concentrati nelle tre provincie toscane di Siena, Grosseto e Pistoia.
Impressionante infine la crescita del fotovoltaico: +135% rispetto all’anno scorso. I 730 MW di fotovoltaico installati nel paese nel solo 2009 portano la potenza totale a 1.149 MW. Come detto, Montanino prevede che alla fine del prossimo mese l’Italia raggiunga già il tetto dei 1.200 MW installati che è il limite massimo di potenza incentivabile previsto dal nuovo conto energia (DM 19/2/2007) valido fino al 31 dicembre 2010 e che però concede altri 14 mesi (24 per gli enti pubblici) prima dell’esaurimento delle domande accettabili.
I principali ostacoli su questa via? Come ha spiegato il rappresentante del GSE nonostante gli alti livelli di incentivazione i risultati sono ancora inferiori alle attese. I probelmi vanno ricercati nei processi autorizzativi frenanti, nelle incertezze sul futuro degli incentivi, in una normativa disomogenea a livello territoriale. Altro problema da risolvere “con urgenza”, ha sottolineato Montanino, è quello della rete: “va assolutamente ammodernata per poter accogliere tutta l’energia da rinnovabili. Diversamente si corre il rischio di dover pagare comunque i produttori di energia pulita per rimborsarli dell’elettricità che la rete non riesce ad accogliere. Ma tale elettricità non contribuirebbe al raggiungimento dell’obiettivo UE 2020 perché questo è calcolato sugli usi finali e non sulla produzione”.
GM
25 marzo 2010