A partire dal prossimo 1° luglio (e non dal mese prima come si era ventilato) la tariffa “feed in” per gli impianti sui tetti verrà tagliata del 16%, quella degli impianti a terra del 15% o dell’11% nel caso siano siti in aree industriali o militari da recuperare, mentre agli impianti su terreni agricoli verrà tolto ogni incentivo. Novità, spiega Photon, anche per la tariffa prevista per l’autoconsumo: verrà premiato con 8 centesimi a chilowattora anziché con 10 e vi potrà accedere solo chi ha un impianto di potenza inferiore agli 800 kW (anziché < 1000 kW come prima). La tariffa incentivante tedesca è stata introdotta nel 2000, con grande successo: al momento si stima (attendendo i dati definitivi sulle installazioni del 2009) che il paese abbia dai 9 ai 10 GW di potenza accumulata, quasi 10 volte l’installato italiano. Il fatturato del settore, secondo l’associazione di categoria BSW, sarebbe di circa 10 miliardi di euro l’anno e gli occupati pari 60mila unità.
La preoccupazione del governo riguarda il peso in bolletta degli incentivi, che nel 2008, per la parte fotovoltaica, è stato di 2,4 miliardi di euro: anche se le entrate annue legate alla fiscalità diretta e indiretta del settore sono dell’ordine di 3 miliardi di euro, è chiaro il motivo per cui si vuole gradualmente ridurre l’aiuto a questa tecnologia (Qualenergia.it – ” Tariffe dopo il boom fotovoltaico tedesco”).
Negli anni passati l’incentivo è calato di un 8% annuo, mentre dal 1° gennaio 2010 era già stato tagliato di circa il 10%, attestandosi attorno ai 0,39 €/kWh. L’ulteriore riduzione del 15-16% decisa è dunque sostanziosa anche se si era ipotizzato che l’incentivo potesse calare addirittura di più: mentre BSW, aveva proposto un taglio extra delle tariffe del 4,5% e ha criticato aspramente i tagli decisi ieri, nelle varie proposte governative si era parlato di riduzioni fino al 25%.
Quello tedesco però non è un mercato come tutti gli altri: è il più grande a livello mondiale per il fotovoltaico ed è chiaro che le conseguenze dei tagli agli incentivi si faranno sentire ovunque nel settore. Nel 2009 praticamente la metà della nuova potenza (circa 6 GW) è stata installata in Germania: a novembre i dati ufficiali parlavano di 2,3 GW installati nei primi mesi 11 mesi dell’anno e le stime su tutto il 2009 vanno dai 3 GW (secondo Phoenix Solar) a 3,5-4 GW (secondo Photon). Non occorrono altri dati per capire che quel che succederà nel 2010 in Germania avrà un notevole impatto sul settore a livello mondiale.
Cosa accadrà? Secondo analisti come Ardour’s Capital, il mercato dovrebbe reggere bene anche tagli del genere e la domanda tenere grazie al calo del prezzo degli impianti.
GM
24 febbraio 2010