Arrivano i tagli al fotovoltaico tedesco

Dopo mesi di attesa ecco la decisione sulla tariffa incentivante in Germania: dal 1° luglio sarà ridotta di circa il 15% e non si premieranno più gli impianti sui terreni agricoli. Previsto un calo della domanda nel secondo semestre. Quel che accadrà nel più grande mercato mondiale del fotovoltaico riguarda il settore intero: in arrivo prezzi dei moduli più bassi per tutti?

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Tariffe ridotte fino al 16% a partire dal primo luglio e niente più premio per gli impianti su terreni agricoli: la suspanse attorno al futuro degli incentivi tedeschi al fotovoltaico sembra essere finita e ora il settore si interroga sulle conseguenze di questi tagli. La notizia, ancora ufficiosa, è arrivata ieri in serata da fonti governative, attraverso la Reuter: dopo mesi di trattative e dibattito l’ulteriore riduzione della tariffa incentivante è stata decisa e sarà annunciata ufficialmente la settimana prossima.

A partire dal prossimo 1° luglio (e non dal mese prima come si era ventilato) la tariffa “feed in” per gli impianti sui tetti verrà tagliata del 16%, quella degli impianti a terra del 15% o dell’11% nel caso siano siti in aree industriali o militari da recuperare, mentre agli impianti su terreni agricoli verrà tolto ogni incentivo. Novità, spiega Photon, anche per la tariffa prevista per l’autoconsumo: verrà premiato con 8 centesimi a chilowattora anziché con 10 e vi potrà accedere solo chi ha un impianto di potenza inferiore agli 800 kW (anziché < 1000 kW come prima). La tariffa incentivante tedesca è stata introdotta nel 2000, con grande successo: al momento si stima (attendendo i dati definitivi sulle installazioni del 2009) che il paese abbia dai 9 ai 10 GW di potenza accumulata, quasi 10 volte l’installato italiano. Il fatturato del settore, secondo l’associazione di categoria BSW, sarebbe di circa 10 miliardi di euro l’anno e gli occupati pari 60mila unità.

La preoccupazione del governo riguarda il peso in bolletta degli incentivi, che nel 2008, per la parte fotovoltaica, è stato di 2,4 miliardi di euro: anche se le entrate annue legate alla fiscalità diretta e indiretta del settore sono dell’ordine di 3 miliardi di euro, è chiaro il motivo per cui si vuole gradualmente ridurre l’aiuto a questa tecnologia (Qualenergia.it – ” Tariffe dopo il boom fotovoltaico tedesco”).

Negli anni passati l’incentivo è calato di un 8% annuo, mentre dal 1° gennaio 2010 era già stato tagliato di circa il 10%, attestandosi attorno ai 0,39 €/kWh. L’ulteriore riduzione del 15-16% decisa è dunque sostanziosa anche se si era ipotizzato che l’incentivo potesse calare addirittura di più: mentre BSW, aveva proposto un taglio extra delle tariffe del 4,5% e ha criticato aspramente i tagli decisi ieri, nelle varie proposte governative si era parlato di riduzioni fino al 25%.

Quello tedesco però non è un mercato come tutti gli altri: è il più grande a livello mondiale per il fotovoltaico ed è chiaro che le conseguenze dei tagli agli incentivi si faranno sentire ovunque nel settore. Nel 2009 praticamente la metà della nuova potenza (circa 6 GW) è stata installata in Germania: a novembre i dati ufficiali parlavano di 2,3 GW installati nei primi mesi 11 mesi dell’anno e le stime su tutto il 2009 vanno dai 3 GW (secondo Phoenix Solar) a 3,5-4 GW (secondo Photon). Non occorrono altri dati per capire che quel che succederà nel 2010 in Germania avrà un notevole impatto sul settore a livello mondiale.

Cosa accadrà? Secondo analisti come Ardour’s Capital, il mercato dovrebbe reggere bene anche tagli del genere e la domanda tenere grazie al calo del prezzo degli impianti.

In un periodo più lungo, passata la corsa all’installazione in Germania prima che entrino in vigore i tagli, la riduzione della tariffa tedesca potrebbe far abbassare i prezzi dei moduli ancor di più anche a livello mondiale: “è probabile che si assisterà ad una fase di rallentamento della crescita del mercato globale con una possibile riduzione dei prezzi dei moduli già nella seconda parte dell’anno”, commenta Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e di QualEnergia. Se questo accadesse sarebbe una buona notizia per la diffusione di questa tecnologia, sempre più vicina al momento in cui si reggerà da sola sulle proprie gambe.

GM

24 febbraio 2010

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