Il merito – commenta AWEA – è dell’American recovery and reinvestment Act, il cosidetto “pacchetto stimolo”. Prima degli incentivi stanziati con il pacchetto la previsione per il 2009 era che, causa crisi del credito, la nuova potenza installata sarebbe stata inferiore del 50% rispetto all’anno precedente. Da metà estate in poi gli “incentivi verdi” della misura varata da Obama hanno cominciato a dare i loro frutti. Meno bene è andata per l’industria che produce turbine e componenti, dove un calo degli investimenti ha portato ad una flessione di un terzo rispetto al 2008 del numero di stabilimenti avviati, annunciati o ingranditi: nel complesso gli occupati del settore sono diminuiti rispetto all’anno precedente.
Come fonte l’energia dal vento è stata negli Usa seconda solo al gas naturale e negli ultimi 5 anni la potenza sta crescendo ad una media del 39% annuo. Con il Texas in testa (9 GW) tra tutti gli Stati, gli Usa ora possono registrare una potenza totale installata superiore ai 35 GW (35.159 MW): “abbastanza per dare elettricità a 9,4 milioni di case” e consentire una riduzione delle emissioni di CO2 pari a quella prodotta da 10,5 milioni di auto”, secondo AWEA.
Per quanto riguarda il mercato eolico della Spagna i dati diffusi dall’associazione del settore, Associacion empresarial eolica (AEE – vedi secondo allegato), ci dicono che l’anno appena concluso è stato il secondo di sempre per nuova potenza installata: 2.459 MW e una crescita di oltre il 14% che porta il paese ad avere in totale oltre 19 GW di potenza totale (19.148,8 MW per la precisione). Solo nel 2007 si era fatto di più con oltre 3.500 MW installati.
Nonostante questi buoni risultati restano forti motivi di preoccupazione. In Spagna AEE prevede un calo delle installazioni del 60% per il 2010, cioè non oltre i 1.000 MW, la cifra più bassa dal 2000. La causa va ricercata nel congelamento delle autorizzazioni da maggio a dicembre 2009, dovuto all’istituzione del “Registro de Pre Asignación”. Una complicazione del processo autorizzativo che ha portato ad uno stop negli ordini con la conseguente perdita – denuncia AEE – di 5mila posti di lavoro nelle industrie che producono turbine e altrettanti nell’indotto.
Per quanto riguarda la Germania, i dati tedeschi forniti dal DEWI, l’istituto tedesco per l’energia eolica (terzo allegato), dicono che l’anno appena conclusosi ha visto una discreta crescita delle installazioni: 1.916 MW contro i circa 1.600 MW del 2008 e del 2007. Un quantitativo lontano dai record del 2002 quando la Germania installò in solo anno più di 3.500 MW. Con le nuove 952 macchine rese operative nel 2009, il paese arriva a contarne 21.164, per una potenza totale di 25.777 MW.
Infine il bilancio a livello europeo, pubblicato oggi dalla European Wind Energy Association (EWEA –quarto allegato). È di 10.163 MW la nuova potenza da eolico installata nel continente nel 2009: la capacità totale in Europa ha ora raggiunto i 74.767 MW.
3 febbraio 2010