Come taglio la CO2 con l’energia eolica

  • 17 Dicembre 2009

CATEGORIE:

Per gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2020 non si potrà prescindere dalla tecnologia eolica. Alcune dati e valutazioni del GWEC e di UNEP spiegano come l'energia dal vento potrebbe contribuire in maniera significativa a seconda dei diversi target negoziali sul clima.

ADV
image_pdfimage_print

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra su scala planetaria hanno bisogno di un timing ben definito per non doversi poi trovare a fissare target troppo spinti quando potrebbe essere troppo tardi. Una tappa importante, come sappiamo, è il 2020. Un ventaglio di opzioni tecnologiche e di soluzione efficaci da sfruttare entro 11 anni, soprattutto per la produzione di energia (causa del 40% delle emissioni di CO2) è assolutamente necessario. Tra le tecnologie più mature e in più rapido sviluppo in grado di evitare rilevanti quantità di anidride carbonica c’è l’eolico.

La veloce crescita dell’energia dal vento degli ultimi 15 anni potrebbe consentire al 2020 un risparmio di 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 a fronte di una potenza installata di 1.081 GW e una produzione di 2.600 TWh/anno.
Questo rappresenterebbe una quota sugli impegni presi finora dai paesi industrializzati (Annex I), per quella data, pari al 42-65%. Ma anche con obiettivi più ambiziosi, cioè quelli indicati dall’Ipcc (25-40% rispetto al 1990), l’apporto della sola energia eolica resta rilevante: con un taglio della CO2 del 25% potrebbe contribuire al 34% dell’obiettivo; per un taglio del 40% il contributo sarebbe del 21%, cioè un quinto, che nell’ipotesi più stringente di accordo globale non è affatto poca cosa.
Questi e altri dati sono stati snocciolati nel corso di una conferenza stampa congiunta di UNEP e GWEC (Global Wind Energy Council), svoltasi a Copenhagen in questi giorni, nel corso della quale è stato presentato un breve report sull’argomento (vedi allegato).

E’ stato fatto notare che i grandi impianti eolici hanno anche il vantaggio di essere realizzati in tempi brevi, tempi anche 10 volte inferiori a quelli necessari per una centrale convenzionale. Un punto sicuramente fondamentale per raggiungere obiettivi così vicini.

Per calcolare il contributo in termini di risparmio di emissioni di CO2 di un kWh eolico sono stati utilizzati i parametri e le stime della Iea: per ogni chilowattora prodotto da eolico il risparmio di CO2 è pari a circa 600 kg.
Il GWEC ha stimato una crescita inferiore ad un tasso del 30% annuale (così come si è verificato nella scorsa decade) e ha potuto delineare uno scenario, sì ambizioso ma fattibile, che prevede di passare da una potenza attuale (2008) di 121 GW e un risparmio di CO2 di 157 milioni di t/CO2 all’anno a oltre 1000 GW installati e un risparmio di CO2 di 1,5 miliardi di t/CO2 anno. Questo dato, come accennato, è per i paesi industrializzato pari al 34% dell’obiettivo di taglio del 25% o del 21% nel caso di obiettivo del 40%.

Va anche ricordato che la CO2 evitata dall’eolico installato al 2008 (cioè 157 milioni di t) corrisponderebbe a circa il 16% del target totale previsto dal Protocollo di Kyoto per il 2008.

Il breve report analizza anche il contributo ambientale dell’eolico per aree o paesi. Per esempio per l’Unione Europea nel 2008 le 91 milioni di t di CO2 evitate con impianti eolici rappresentano il 20% dell’obiettivo UE per quell’anno. Per il 2020, con il target di un taglio del 20% delle emissioni sul 1990, lo stimato sviluppo dell’eolico potrebbe contribuire per il 29%, cioè quasi un terzo del totale. Sul contributo dell’eolico nell’UE vedi anche l’articolo di Qualenergia.it dal titolo “Il vento oltre Copenhagen“.

LB

17 dicembre 2009

Potrebbero interessarti
ADV
×