Mediamente tutti questi programmi di incentivazione pubblica in conto capitale prevedono contributi che oscillano dal 30 al 50% dei lavori eseguiti. Ciò vuol dire che i contributi in conto capitale producono un effetto moltiplicativo di un fattore 2 o al massimo 3.
Questi bandi, inoltre, distorcono i mercati delle nuove tecnologie che si cerca di incentivare: se il contributo concesso ad una determinata tecnologia è elevato, è possibile che i prezzi di quella tecnologia subiscano aumenti considerevoli che annullano in parte l’effetto del contributo stesso. Ciò è dovuto alle forti richieste delle tecnologie incentivate per periodi brevi e al pericolo, per i distributori, di riempire i magazzini di prodotti che, finita l’incentivazione, rimangono invenduti.
Ma anche in presenza di una quota consistente di contributo, occorre comunque possedere la rimanente parte della somma necessaria dell’investimento, oppure farsela prestare da un istituto di credito, cosa che rende poco appetibile il contributo iniziale, dato che gli interessi bancari sulle somme prestate possono uguagliare la quota stessa di contributo.
Questi argomenti fanno ritenere che per gli interventi di efficientamento energetico e per la realizzazione di impianti di fonti rinnovabili, i contributi pubblici in conto capitale siano il peggior sistema di incentivazione esistente.
Qualcuno tuttavia sembra averlo capito. La Regione Piemonte infatti ha istituito un sistema di incentivazione in conto interesse contribuendo per il 50% degli interessi sui prestiti bancari per le imprese e per il 60% per i privati. Con uno stanziamento di circa 6 milioni di euro, il Piemonte riesce a mobilitare almeno 60 milioni di investimenti.
La Provincia di Milano è andata anche oltre, creando partnership pubblico-private con gli istituti di credito per erogare prestiti rigorosamente senza interessi ai cittadini interessati a investire in risparmio energetico e fonti rinnovabili. Gli interessi sulle somme prestate sono ripartite 50-50 tra la Provincia e ben 12 banche che hanno aderito all’iniziativa. I cittadini possono così accedere all’intero importo necessario per effettuare gli interventi restituendo solo il capitale prestato.
In Francia, poi, questo tipo di incentivazione è stato adottato su scala nazionale. Nell’ambito della cosiddetta “Grenelle de l’environnement” il Ministero “du Développement Durable” ha lanciato un sistema di “Eco-prestiti a Tasso Zero”, in partnership con la Federazione Bancaria Francese, per finanziare interventi di riqualificazione energetica sugli edifici residenziali francesi tra il 2009 e il 2012 e indurre 20 miliardi di euro di investimenti in efficienza energetica.