Clima, negoziati di ferragosto

  • 25 Agosto 2009

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Il motore dei negoziati sul clima non si arresta nemmeno a ferragosto. Per la terza volta quest'anno le delegazioni di tutto il mondo si sono date appuntamento dal 10 al 14 agosto 2009 a Bonn, sede del segretariato della Convenzione ONU sui cambiamenti climatici. Scetticismo e ritardi in vista di Copenhagen. Un resoconto di Leonardo Massai, presente ai negoziati.

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Il meeting di ferragosto è stato una sessione informale: a differenza degli altri incontri, nessun documento vincolante per le parti è stato adottato ad agosto. L’obiettivo di questa sessione informale, inserita nel già ricco calendario di incontri del 2009, era quello di avanzare con i negoziati considerato il carico eccessivo di lavoro e di documenti nelle mani dei vari delegati da qui a Copenaghen il prossimo dicembre.

La sessione informale si è svolta secondo il classico doppio binario dei negoziati, ossia Convenzione e protocollo di Kyoto, e le riunioni dei gruppi di lavoro sono proseguite sotto il nome di gruppi informali. Ad aprire e chiudere la settimana le sessioni plenarie informali di apertura e chiusura sono servite più che altro a chiarire il percorso negoziale e i passi da affrontare per cercare di chiudere a Copenaghen con un risultato soddisfacente.
A tale proposito, da segnalare un generico scetticismo nei corridoi dell’Hotel Maritim, storica sede dei negoziati sul clima, riguardo alla scadenza di dicembre. A molti, la conclusione del processo negoziale per la definizione dei nuovi accordi per la fase post-2012, appare assai più lontana del previsto 18 dicembre 2009 a Copenaghen.

La complessità dei temi di discussione, la distanza tra le parti e la mancanza di chiarezza sui punti più controversi rappresentano un rischio molto serio di un rinvio, se non fallimento, della conclusione entro la fine dell’anno del processo negoziale avviato a Bali nel 2007. E il parallelo con il protocollo di Kyoto conferma questo scetticismo. Come ricordato da uno dei maggiori protagonisti del negoziato in agosto, la conclusione della discussione per l’adozione del protocollo di Kyoto nel 1997 fu preceduta da un confronto duro e serrato intorno ad una bozza negoziale di 30 pagine. Ad oggi, a 4 mesi di distanza dal summit di Copenaghen, con non più di 20 giorni di negoziato a disposizione, le delegazioni di tutto il mondo hanno sulle loro scrivanie una bozza illeggibile di circa 200 pagine per la Convenzione, e una serie di documenti con status differente per il protocollo. Per non parlare delle proposte unilaterali di nuovo protocollo o accordo da concludere a Copenaghen.

Lo stallo tra le parti non è altro che il risultato di posizioni negoziali contrapposte in riferimento ai seguenti temi:

• Convergenza dei due processi negoziali e ricerca di una sinergia comune;
• Obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra da parte dei paesi industrializzati, sia a livello individuale che aggregato;
• Ruolo dei paesi in via di sviluppo con tasso di sviluppo elevato;
• Regole di conteggio delle attività forestali;
• Azioni di mitigazione: ruolo dei meccanismi flessibili e delle azioni nazionali appropriate di mitigazione (NAMAs);
• Adattamento e finanziamento;
• REDD plus, attività di riduzione delle emissioni dalla deforestazione e degradazione delle foreste

Nel dettaglio la riunione informale di agosto 2009 non ha registrato molti passi avanti, tutt’altro.
In ambito protocollo di Kyoto (Working Group on the Kyoto Protocol – AWG KP) i seguenti gruppi informali si sono riuniti a Bonn in agosto:

Gruppo sugli obiettivi di riduzione: nessun avanzamento sostanziale in termini di numeri espliciti individuali e in aggregato, le parti si sono limitate a domande e risposte di spiegazione e chiarimento, 3 esercizi tecnici esplicativi sulla formulazione delle proposte individuale da parte dei paesi allegato I, su come stabilire le quantità assegnate (AAUs) e sulla conversione delle proposte in obiettivi di riduzione vincolanti;
Gruppo sui meccanismi flessibili: nessun progresso significativo e negoziato sui punti specifici rimandato a Bangkok;
Gruppo su uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e forestazione (LULUCF): nessun avanzamento sul testo originale, le parti hanno discusso varie questioni, tra cui le diverse opzioni per il conteggio dei crediti da LULUCF ed il ruolo del CDM.
Gruppo sulle conseguenze potenziali: elaborazione di una nuova bozza di testo.

Nella sessione plenaria conclusiva, il presidente del gruppo di lavoro AWG-KP ha esortato le parti a cambiare marcia al fine di iniziare con il vero negoziato sui testi a disposizione a Bangkok.

In ambito Convenzione (Working Group on Long-term Cooperative Action – AWG LCA) i seguenti gruppi di lavoro si sono incontrati ognuno dei quali incaricato di negoziare una specifica sezione del testo integrale:
• Visione condivisa
• Mitigazione: paesi industrializzati (1b(i)), paesi in via di sviluppo (1b(ii)), REDD-plus (1b(iii)), approcci settoriali (1b(iv)), strumenti di mercato (1b(v)), azioni di risposta (1b(vi))
• Adattamento
• Finanziamento
• Trasferimento tecnologico e capacity building

A Bonn, il testo negoziale di 200 pagine non è stato formalmente modificato, ma alcuni gruppi di lavoro hanno prodotto una nuova bozza finalizzata a semplificare il testo attuale. Tra questi, i gruppi sul trasferimento tecnologico, mitigazione nei paesi sviluppati, REDD plus, approcci settoriali e misure di risposta.
Anche nella traccia Convenzione, l’appuntamento è per Bangkok, dal 28 settembre al 9 ottobre 2009 per due settimane molto intense dove, ahimé, il tempo per beneficiare dell’ospitalità thailandese sarà assai limitato.

Leonardo Massai
[email protected]

25 agosto 2009

Vedi anche articolo Ancora poco tempo per un accordo mondiale sul clima (Kyoto Club)

 

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