Fotovoltaico e agricoltura biologica, accoppiata vincente

  • 9 Luglio 2009

Un "progetto fotovoltaico diffuso", un gruppo d'acquisto di un quartiere romano, un'azienda agricola, una mutua di finanza autogestita e un produttore di impianti fotovoltaici. I cittadini comprano un impianto FV per l'azienda agricola e questa fornisce loro prodotti dell'agricoltura biologica. Vantaggi economici, ambientali e sociali di un progetto molto innovativo.

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Quale energia? Quale finanza? Quale alimentazione? Tre domande con una risposta? Sì, questo è possibile, mettendo in atto, anche su piccola scala, sistemi capaci di promuovere cicli economici espansivi e sostenibili attraverso l’azione di nuclei di cittadinanza attiva.
C’è una ragione, una finalità comune nei gruppi di cittadini auto-organizzati nel gestire direttamente, secondo principi di qualità, equità e sostenibilità, relazioni economiche di primario interesse, che siano nel settore agroalimentare o finanziario: esercitare il potere della scelta. E’ stato naturale estendere questa ragione al settore energetico, cogliendo i margini offerti dal conto energia per il fotovoltaico.
L’idea che ispira il “progetto fotovoltaico diffuso” che vogliamo qui descrivere (attualmente in fase di finalizzazione) si muove dal principio di aver constatato, e poi misurato attraverso uno sviluppo tecnico-economico, il valore prodotto dalla cooperazione sinergica di quattro soggetti: un gruppo d’acquisto critico e solidale (nello specifico il GAS Prati di Roma); un’azienda agricola; una mutua di finanza autogestita (Mag Roma); un produttore di impianti fotovoltaici.

Attraverso la continuità dell’acquisto di prodotti agricoli biologici, contrattualizzata tra GAS e azienda agricola, si realizzano le condizioni per generare un equilibrio economico che vale complessivamente circa 650.000 euro in 20 anni (vedi slide 34). C’è poi un finanziamento, che rappresenta il volano del progetto, per un impianto FV da 20 kWp. E’ erogato dalla Mag a tasso d’interesse molto basso, quindi capace di determinare un interesse cumulato sul prestito del 50% circa più conveniente dei più accreditati prodotti finanziari sul mercato,.

Al di là dei dettagli tecnici, riassunti nelle tabelle della presentazione, interessa evidenziare i vantaggi che scaturiscano dal sistema, che riguardano lo specifico dei soggetti partecipanti e, in particolare, il sistema nel suo complesso, in quanto unità coerente e omogenea: c’è infatti un valore supplementare non presente nella somma dei valori delle unità singolarmente considerate.
Il GAS aumenta la capacità di sostegno del consumo critico, sostenibile e solidale; determina un’azione di cittadinanza attiva favorendo lo spostamento del potere decisionale verso i cittadini (di particolare significato nel settore energetico, tipicamente a potere politico ed economico centralizzato); genera un nucleo di democrazia effettiva; infine, accresce la qualità del rapporto con l’azienda agricola e permette la disponibilità di una somma (144.200 €) da investire in progetti coerenti con i suoi principi.

In questo progetto l’intervento di Mag aumenta le risorse in termini di capitale economico e patrimonio sociale per sviluppare progetti di micro finanza e incrementa il numero di associati; in particolare accoglie, in qualità di soci, unità produttive (azienda agricola e realizzatore impianto), potenzialmente in grado di promuovere progetti di microfinanza di ampio respiro (che coinvolgano cioè molte persone). Inoltre, acquisisce un capitale, pari a 25.889 € in sei anni, e promuove finanziariamente un progetto che consente l’affermazione di una rete di relazioni capace di incentivare un’economia reale sostenibile, locale e solidale.

L’azienda che realizza l’impianto, incassandone i proventi, si inserisce in un circuito che crea un mercato potenzialmente ricco e migliora la propria immagine, aderendo a un progetto innovativo dal valore economico e, al tempo stesso, sociale. L’azienda agricola acquisisce l’impianto fotovoltaico con un beneficio economico complessivo superiore a 44.000 € (vedi slide 22) e la facoltà di co-gestire un capitale di 144.220 euro per progetti di sviluppo in qualità, creando un sodalizio fiduciario con una unità di acquisto dei suoi prodotti e accresce la sua reputazione acquisendo il titolo di azienda CO2-free.

Se degni di nota sono i vantaggi per le singole unità, di particolare rilievo appaiono quelli prodotti dal sistema nel suo complesso, definito esclusivamente dalla sinergia dei partecipanti, che si realizzano in termini ambientali, economici e sociali. Oltre al valore del circuito economico prodotto (somma dei termini incentivo del conto energia, interesse cumulato sul capitale finanziato, valore dei prodotti acquistati e del risparmio in bolletta nel periodo incentivato successivo al completamento del piano di rientro del finanziamento, valore della CO2 non emessa in atmosfera), si inducono effetti positivi ambientali, territoriali e paesaggistici:

  • 265.000 kg di CO2 non immessi in atmosfera (pari a circa 34.000 alberi piantumati);
  • purificazione dei suoli nella continuità temporale della coltivazione e dell’allevamento biologici;
  • realizzazione di un impianto FV parzialmente integrato o, meglio, completamente integrato, per contribuire a migliorare la qualità architettonica e paesaggistica del manufatto (qualità rurale del territorio, utile eventualmente anche ai fini dello sviluppo di un’offerta turistica).

Tuttavia, il valore aggiunto, forse più importante, del “progetto fotovoltaico diffuso” riguarda la sfera sociale, ossia il livello di consapevolezza individuale accresciuto rispetto alla possibilità di determinare coesione e organizzazione per incidere affermando dal basso un modello economico di sviluppo sostenibile.

Fabio Catino (Mag Roma)
e-mail: [email protected]  – www.puntosolidarieta.org/index.htm

9 luglio 2009

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