Casa a Impatto Zero, a Poppi arriva la Smart House

  • 8 Luglio 2009

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Domani alle 11.00 a Poppi e alle 12.00 a Memmenano (AR). Martini: «Un esempio virtuoso di innovazione e risparmio energetico»

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Firenze Smart House, ovvero la casa con autosufficienza energetica per eccellenza, in grado di utilizzare 25kWh/m2/anno rispetto ai 90/110 kWh/m2/anno di media auspicati dalla legge; una casa che abbatte il conto energetico a 539 euro l’anno contro i 1.900 euro di un’abitazione tradizionale.

«Mi fa piacere che un tale progetto sia nato in Toscana. E’ un atto concreto per contrastare il riscaldamento del pianeta. Un contributo alla riduzione delle emissioni in atmosfera e quindi al rallentamento dei mutamenti climatici. E soprattutto un’iniziativa che dimostra come sia utile investire in innovazione tecnologica, affrontando al meglio le sfide della modernità a partire dalla conversione ecologica.» Con queste parole Claudio Martini, presidente della Regione Toscana ha annunciato la sua partecipazione all’inaugurazione della prima Smart House mai costruita prima di oggi. L’appuntamento è per domani alle ore 11.00 a Poppi e alle 12.00 presso località Memmenano, dove è costruita la nuova casa, tra Poppi e Bibbiena in provincia di Arezzo.

Smart House è una abitazione, in parte precostruita, frutto di un importante lavoro di ricerca condotto dall’Università di Firenze insieme alla Mabo, un gruppo industriale leader nei prefabbricati con 700 dipendenti e un fatturato da 110milioni di euro con sede principale a Bibbiena. L’investimento complessivo in ricerca sulla nuova costruzione è stato di un milione e mezzo di euro. Claudio Martini ha sottolineato come questo progetto rappresenti «Il primo esempio di residenza a basso consumo energetico pensato per il clima delle regioni italiane, una buona pratica energetica che immagino possa servire come prototipo per nuovi insediamenti abitativi in Toscana come nel resto del Paese.»

La Smart House, catalogata in classe energetica A, la più bassa, in ogni zona climatica italiana e può arrivare a soddisfare, in alcune zone, il severo standard passivehaus (casa passiva), ovvero autosufficiente dal punto di vista energetico. La Mabo stima una produzione di 200 unità l’anno entro il 2010. Ogni abitazione si costruisce in 7 giorni lavorativi dalle fondamenta al tetto e, comprese le rifiniture, è pronta per l’uso in 8-10 settimane. La dotazione che permette l’ottima performance energetica prevede pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua; un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica; il tetto in legno lamellare ventilato; la caldaia a metano a condensazione; una ventilazione meccanica e i vetri isolanti.

La Smart House è antisismica e predisposta per la domotica. Può essere personalizzata sia all’interno che all’esterno. La metratura varia da 60 a 150 metri quadri. Il modello-base è costituito da una zona di ingresso, una ampia zona giorno con finestra scorrevole esposta a Sud (per facilitare il rendimento dell’esposizione solare mesi invernali; in estate il balcone contrasta i raggi UV), una zona pranzo-cucina molto luminosa grazie all’apporto di illuminazione aggiuntiva dei camini di luce, due camere doppie, due bagni e uno studio.

Tra il 2000 e il 2005 sono state costruite in Italia mediamente 226mila unità abitative ogni anno; se fossero state Smart Houses:
– si sarebbero risparmiati 27 milioni di kilowatt ora al metro quadrato;
– i consumi derivanti dal riscaldamento si sarebbero ridotti dell’80%;
– i pannelli fotovoltaici avrebbero prodotto 325 milioni di KWh l’anno, il fabbisogno medio di 80mila famiglie;
– i pannelli solari termici avrebbero riscaldato 48 miliardi di litri d’acqua.

Cristiano Lucchi

6 maggio 2008

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