Italia, laboratorio del fotovoltaico mondiale

  • 6 Maggio 2009

Al centro del dibattito della prima sessione del convegno "Italian PV Summit" di Verona c'è stata la "grid parity". L'Italia sarà la prima nazione a raggiungerla. Le grandi industrie del fotovoltaico puntano tutte sul nostro paese, ma non bisognerà sbagliare le scelte politiche e industriali dei prossimi anni.

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L’Italia sarà il primo grande mercato nazionale del fotovoltaico che sperimenterà nei prossimi anni un fatto nuovo nel panorama energetico mondiale: il prezzo dell’elettricità prodotta da fonte solare pareggerà quello dell’elettricità prelevata dalle rete. Stiamo parlando di “grid parity” e sarà il passaggio ad una più massiccia diffusione del fotovoltaico che non avrà così più bisogno di incentivi per risultare economicamente conveniente all’utente finale.

Questo ruolo di “laboratorio” o di terreno sperimentale attribuito all’Italia per l’avvento della grid parity è stato indicato da tutti gli esponenti della grande industria fotovoltaica presente all’ITALIAN PV SUMMIT, l’evento di Verona che anticipa di un giorno la 10a edizione della fiera Solarexpo & Greeenbuilding, che ha visto la presenza di 340 partecipanti e 50 speaker nazionali ed esteri.

Nella sessione di apertura dell’Italian PV Summit i massimi dirigenti di Q-Cells, Suntech, Rec Solar, First Solar e United Solar Ovonic, hanno tracciato una roadmap verso la grid parity che sarà segnata principalmente da un’ulteriore riduzione dei costi della tecnologia, da miglioramenti dell’efficienza di celle e moduli e da un tasso di crescita medio annuo del settore tra il 25 e il 30% per il prossimo decennio.
Tutte queste condizioni potrebbero rendere fattibile il raggiungimento della grid parity e per l’Italia questo potrebbe avvenire addirittura nel 2010, secondo Anton Miller, Ceo della Q-Cells, anche grazie al suo livello di radiazione solare e con un costo dell’elettricità prelevata dalla rete per gli utenti privati stimato in 24 cent€/kWh. Il nostro paese in questo caso ci arriverebbe ben prima della California e del Giappone. Per altri esperti la data potrebbe slittare solo di pochi anni (2012-2013).

Il rappresentante della Q-Cells, l’azienda leader mondiale nella produzione di celle fotovoltaiche, ritiene che l’industria italiana abbia dei notevoli margini di riduzione dei costi della tecnologia e che il nostro paese avrebbe “in mano le sorti della grid parity mondiale”, cioè di cosa comporterà per tutto il settore far passare un mercato energetico da sussidiato a competitivo. L’ostacolo principale per il nostro paese – secondo Miller – sta nella lunghezza delle procedure amministrative che se fossero ridotte potrebbero attirare nuovi e più ingenti capitali finanziari.

E’ interessante notare come tutte le aziende abbiano scenari di riduzione dei costi molto significativi. Stephan Hansen, direttore generale dell’americana First Solar, seconda azienda produttrice di celle (film sottili) al mondo nel 2008, stima che il costo dei moduli dell’azienda potranno passare da 1,29 $/Wp del 2007 a 0,65-0,70 $/Wp nel 2012. Già oggi la First Solar dichiara di essere la prima industria ad aver portato il costo del watt (secondo trimestre 2008) sotto il dollaro, una sorta pietra miliare per tutto il comparto fotovoltaico e un aspetto chiave verso il passaggio alla agognata grid parity. Anche per il sistemi fotovoltaici completo la riduzione dei costi prevista è molto interessante. Secondo un recente studio dell’EPIA (l’associazione europea delle industrie fotovoltaiche), citato nel convegno, già nel 2014-2015 per i grandi impianti si aggirerà intorno a 2.000 € per kW (oggi è intorno ai 3.500 €).

Chiaramente alcuni fattori che non dipendono dall’industria fotovoltaica determineranno la rapidità nel raggiungimento della grid parity. Uno di questi è il costo dell’energia convenzionale, strettamente correlato al prezzo del barile di petrolio. Ma altre cause saranno strettamente connesse alla capacità della politica di capire questo passaggio epocale per un’energia pulita veramente competitiva. Ad esempio in Italia, dicono gli speaker esteri all’Italian PV Summit, si dovranno modulare con attenzione le tariffe incentivanti in modo da non arrestare tutto il mercato prima della grid parity. E’ una sorta di appello al governo italiano fatto dagli operatori esteri affinché non si sprechi questa grande occasione per il nostro paese che potrebbe creare notevoli benefici economici e occupazione. Pertanto, si chiede ai policy makers nostrani, di rivedere la tariffa con oculatezza dopo il raggiungimento di quota 1.200 MW installati con il conto energia, previsto per la fine del 2010, evitando così di destabilizzare un mercato altamente promettente, come è accaduto di recente in Spagna.

da comunicato Solarexpo & Greenbuilding

6 maggio 2009

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