La rivoluzione dell’edilizia a zero emissioni

In molti paesi europei si stanno definendo programmi e norme per arrivare alla fine del prossimo decennio ad edifici e quartieri a zero emissioni. Una visione recepita recentemente anche dalla Commissione Industria del Parlamento Europeo. L'editoriale di Gianni Silvestrini.

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Nella revisione della Direttiva sul comportamento energetico degli edifici la Commissione aveva introdotto lo scorso novembre la proposta che i singoli paesi definissero specifici programmi per la diffusione di costruzioni a zero emissioni. Il 31 marzo scorso la Commissione Industria del Parlamento Europeo è andata oltre indicando nel 2019 la data dopo la quale tutti i nuovi edifici dovranno essere “carbon neutral”.
La lezione inglese sembra dunque fare proseliti. Come è noto la Gran Bretagna ha proposto che dal 2016 tutti i nuovi edifici residenziali debbano avere un peso climatico uguale a zero e che dal 2019 questa prescrizione venga estesa a tutti i nuovi edifici commerciali. Cioè le emissioni legate alla climatizzazione, alla produzione di acqua calda, agli elettrodomestici e alla illuminazione dovranno essere compensati da produzione di energia verde. Al 2020 dovrebbe essere già di un milione il numero di appartamenti a zero emissioni.
Altri sette paesi europei, oltre alla California, stanno definendo programmi di progressivo irrigidimento delle norme in modo da arrivare ad edifici a zero emissioni entro la fine del prossimo decennio. La Francia, ad esempio, punta ad avere un’edilizia ad energia positiva a partire dal 2020.

Il concetto può essere esteso ad interi quartieri e a città. Il ministro inglese per la casa Margaret Beckett ha lanciato lo scorso novembre una consultazione per la creazione di “eco-towns“, quartieri modello fino a 20.000 appartamenti che devono soddisfare una serie di requisiti ambientali incluso il fatto di essere “carbon neutral” (è esclusa la quota dei trasporti). Sono attualmente allo scrutinio 12 proposte di insediamento e nel corso dell’anno si deciderà quali verranno realizzate.
Su scala ancora maggiore abbiamo progetti e impegni su scala urbana. Nei giorni scorsi, ad esempio, la città di Copenaghen ha deciso di attivare una strategia molto aggressiva volta a rendere la città carbon neutral entro il 2025.
La posizione del Parlamento europeo raccoglie, quindi, una tendenza destinata a rivoluzionare la progettazione e la realizzazione degli edifici.

Una buona occasione per fare il punto sull’evoluzione della normativa e della progettazione di edifici a bassissimo consumi di energia verrà dal convegno di apertura di Greenbuilding che si terrà a Verona il 7 maggio in parallelo a Solarexpo. L’iniziativa, dal titolo “Next building“, vede la partecipazione tra gli altri di Federico Butera, Mario Cucinella, Thomas Herzog e Mat Santamouris, oltre che di un intervento di Pirelli Re e di un rappresentante del Governo inglese.

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