Non solo acqua calda per il futuro del solare termico

  • 23 Dicembre 2008

Un documento della European Solar Thermal Technology Platform delinea gli sforzi di ricerca e sviluppo tecnologico necessari al solare termico. Obiettivo è soddisfare il 50% della domanda di energia termica nel lungo periodo.

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Il solare termico può fornire molto di più che acqua calda per uso domestico. Questo è quanto afferma Gerhard Stryi-Hipp, direttore della European Solar Thermal Technology Platform (ESTTP) e che, in fondo, è l’assunto alla base di una roadmap per far fare il grande balzo tecnologico al settore. L’ESTTP ha infatti presentato la scorsa settimana un documento (“Solar Heating and Cooling for a Sustainable Energy Future in Europe”, in allegato) che è una sorta di agenda strategica per la ricerca nel settore solare termico, sviluppata da 100 esperti, che descrive gli sforzi e le infrastrutture necessarie a raggiungere l’obiettivo di fornire il 50% della domanda di energia per il riscaldamento e il raffrescamento con il solare.

Per ottenere questo obiettivo bisognerà fare molto di più, con nuove tecnologie e applicazioni che dovranno essere sviluppate e messe in campo nel corso dei prossimi anni.
Già nel 2006 l’ESTTP aveva formulato la sua visione al 2030 per la produzione di calore a bassa temperatura con il solare, facendo lavorare su questo target industriali e ricercatori su una Strategic Research Agenda (SRA) per renderlo fattibile. La SRA ha identificato interessanti campi di applicazione da far crescere: edilizia solare attiva, ristrutturazioni con il solare, calore solare per processi industriali (fino a 250°C) e per riscaldamento e raffrescamento di quartieri (district heating & cooling). A tal proposito si può vedere nei seguenti grafici come gli obiettivi dovrebbero evolvere nel corso degli anni: figura 1figura 2.

Tra le più importanti sfide della ricerca ci sarà lo sviluppo di accumulatori di calore solare sempre più efficienti, economici e compatti da utilizzare nel corso dei mesi invernali. Nel settore del calore l’uso delle fonti convenzionali potrebbe essere ridotto drasticamente una volta che le rinnovate tecnologie che utilizzano nuovi materiali o processi termochimici diventeranno disponibili a basso costo sul mercato .
Serviranno allora molte risorse per la ricerca di base che dovrà puntare ad ottimizzare soprattutto il raffrescamento solare (solar cooling), i collettori solari ad elevate temperature, il trattamento dell’acqua prodotta dal solare.

Come si dice spesso in sede europea il solare termico è una sorta di gigante ancora dormiente dalle immense potenzialità. Ciò vale anche per le altre tecnologie rinnovabili termiche, tanto che lo Steering Committee dell’ESTTP sta pensando di allargare la piattaforma di esperti alle biomasse e alla geotermia.
Ma per sfruttare i grandi benefici del solare termico è richiesto un sostegno importante alla ricerca e sviluppo e far diventare questa una priorità dei governi europei, soprattutto perché il comparto è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del 20% di rinnovabili al 2020.

LB

23 dicembre 2008

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