Velocizzare la transizione energetica europea

  • 21 Novembre 2008

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Secondo un rapporto dell'Agenzia Europea dell'Ambiente il "business as usual" nel settore energetico non è più un'opzione praticabile. Se continuiamo così nell'UE al 2030 i consumi aumenteranno del 23%.

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Il passaggio a una società caratterizzata da basse emissioni di carbonio non sta avvenendo abbastanza rapidamente per garantire un futuro al nostro ambiente secondo un report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) pubblicata ieri, 20 novembre. Ancora l’80% delle emissioni di gas serra in Europa proviene dal settore energetico che continua ad avere un impatto significativo sull’ambiente, nonostante il fatto che una più efficiente produzione di energia elettrica e calore, unitamente ad un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili e alla sostituzione di carbone e petrolio con il gas naturale, stiano gradualmente contribuendo a ridurre le emissioni e gli inquinanti atmosferici in Europa.
Il documento (EEA Energy and Environment report 2008) conferma che, se i cittadini europei si limitassero ad attenersi alle attuali politiche e misure, il consumo di energia continuerebbe a crescere fino al 26% entro il 2030, mentre i combustibili fossili rimarrebbero la principale fonte di approvvigionamento energetico. Con tutti i rischi che ciò potrebbe comportare anche per le forti pressioni sull’offerta (vedi articolo Qualenergia.it).

Vengono valutati nello studio i principali fattori trainanti e le criticità, nonché gli impatti ambientali più significativi dovuti alla produzione e al consumo di energia, tenendo conto degli obiettivi più rilevanti della politica europea in materia di energia e ambiente, tra cui: la sicurezza degli approvvigionamenti, la concorrenza, una maggiore efficienza energetica e un maggior ricorso all’energia rinnovabile e la sostenibilità ambientale. Sono esaminati sei importanti aspetti sul piano politico e presentate le tendenze rilevate nell’UE facendo un confronto con altri paesi.

“Nel sistema energetico è necessaria una radicale inversione di tendenza” ha affermato Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva dell’EEA, in occasione della presentazione della relazione al Parlamento europeo a Strasburgo. “Il consumo di combustibili fossili come fonti di energia è la causa principale dei cambiamenti climatici provocati dall’uomo”, ha riferito McGlade. “L’impegno assunto dall’Europa verso un’economia ‘post carbonio’ e un’energia rinnovabile sostenibile sarà indispensabile per garantire la sicurezza energetica e affrontare positivamente il problema dei cambiamenti climatici”.
La relazione sull’energia e l’ambiente del 2008 (in allegato l’Executive Summury) elenca anche alcuni risultati positivi raggiunti riguardo alla crescita del settore dell’energia rinnovabile e alle sue potenzialità di ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. Ma va detto che nel 2005 le fonti di energia rinnovabile hanno rappresentato soltanto l’8,6% del consumo energetico finale in Europa, un traguardo ancora lontano dall’obiettivo del 20% che l’UE è intenzionata a raggiungere entro il 2020.

Tra gli altri dati interessanti contenuti nella relazione si possono segnalare:

  • Negli ultimi 15 anni le famiglie europee hanno aumentato il consumo di energia elettrica del 31%, nonostante l’aumento medio del 17% del prezzo dell’energia elettrica registrato per il consumatore finale rispetto alla metà degli anni ’90.
  • Nel 2005 più del 54% dell’energia utilizzata in Europa veniva importata da paesi terzi. La Russia è il più grande esportatore individuale di energia verso l’Unione europea, dove nel 2005 ha soddisfatto il 18,1% della domanda di energia primaria totale dell’UE a 27.
  • Tra il 1990 e il 2005 l’UE a 27 ha assistito a un tasso di crescita medio del PIL del 2,1%, riducendo le emissioni di CO2 correlate al consumo energetico di circa il 3% complessivamente. Nello stesso periodo, le emissioni di CO2 sono aumentate del 20% negli USA e sono raddoppiate in Cina.

21 novembre 2008

Nota: Per ulteriori elementi utili al dibattito in corso sulle strategie europee, e non solo, segnaliamo alcuni articoli e documenti:

L’efficienza energetica torna protagonista

La roadmap europea delle rinnovabili

Le emissioni nei paesi industrializzati continuano ad aumentare

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