Il petrolio, i geologi e il picco

  • 6 Novembre 2008

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Che i bassi prezzi attuali siano solo una parentesi lo pensano anche gli addetti ai lavori. Un sondaggio tra geologi petroliferi mostra che la maggior parte di loro crede in un picco molto vicino e in prezzi prossimi ad un rapido rialzo.

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Il prezzo basso del greggio, come spiegavamo in un articolo precedente, è influenzato dalle circostanze finanziarie e non significa affatto che il mondo creda che l’offerta sia destinata ad esplodere sul medio e lungo termine. Anzi, al contrario, la preoccupazione che la produzione di petrolio non possa crescere permane ed è aggravata dal calo degli investimenti nella ricerca e nell’estrazione, aspetto collegato proprio alla deprezzamento del barile, oltre che alla stretta del credito.

Una preoccupazione che, come segnalavamo, è stata evidenziata in un report pubblicato recentemente da alcuni grandi industrie britanniche, in cui si sostiene che il picco (cioè il momento apice della produzione dopo il quale questa inizia a declinare) sarà raggiunto nel 2013, oltre che da quanto trapelato dal rapporto World Energy Outlook 2008, che la International Energy Agency pubblicherà il prossimo 12 novembre.

A rinsaldare ulteriormente le convinzioni di chi crede che il picco sarà raggiunto a breve e che gli attuali prezzi stracciati sono solo una breve parentesi, arriva anche il parere degli addetti ai lavori. Alla conferenza annuale dell’American Association of Petroleum Geologists 150 geologi petroliferi sono stati sottoposti a un sondaggio informale. Ne è emerso che il 61% pensa che il picco sia stato già raggiunto o arriverà comunque entro 10 anni; in particolare l’11% degli scienziati intervistati ritiene che il picco sia già stato superato, il 18% che lo si raggiungerà entro 5 anni e il 32% in un lasso di tempo tra 5 e 10 anni, mentre un altro 24% ipotizza che si verificherà tra 10 e 20 anni

Per quanto riguarda il prezzo del petrolio ad un anno, solo l’1% crede che si situerà ancora sotto i 75 dollari al barile. Il 22% scommette invece su un prezzo tra 75 e 100 dollari il barile, la maggioranza (55%) crede che tra un anno il greggio sarà tornato ai valori visti nei mesi passati, tra 100 e 150 dollari, mentre una minoranza non proprio esigua, il 17% pensa che tra un anno il petrolio costerà più di 150 dollari e un altro 5% prevede un prezzo superiore ai 200.

Se ai geologi si chiede una previsione a 5 anni si scopre che solo il 3% stima un prezzo sotto i 75 dollari; il 14% tra 75 e 100, mentre chi ipotizza nel 2013 un barile sopra i 200 dollari è il 22%. Infine chi crede che costerà tra 150 e 200 è il 29%, e il 32% lo dà tra i 100 e i 150. 

GM 

6 nov 2008


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