Contro la deforestazione per il post Kyoto

  • 16 Ottobre 2008

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Un report spiega perché ridurre la deforestazione sia indispensabile ed economicamente conveniente per tagliare le emissioni. Le foreste vanno finanziate e incluse nel carbon market. Gli ambientalisti: giusto, ma non diventi una scusa per non agire su altri fronti.

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La cattura e sequestro della CO2 funziona ed è il modo più economico e sicuro per ridurre le emissioni. No, non ci stiamo riferendo a quella tecnologia in via di sviluppo che permette, con ingenti costi economici ed energetici e non senza rischi di immagazzinare in cavità del terreno le emissioni delle centrali a carbone, bensì alla “carbon capture & storage naturale”, quella che le piante fanno da sempre con la fotosintesi, assorbendo l’anidride carbonica e immagazzinandola sotto forma di materia organica.

A ricordare l’importanza delle foreste per la lotta al global warming è arrivato un report commissionato dal Governo inglese: ‘Climate Change: Financing Global Forests’. La deforestazione, vi si legge, è responsabile del 17% delle emissioni globali: la terza causa dell’aumento della CO2 in atmosfera dopo il settore elettrico e l’industria. “Senza agire sulla deforestazione evitare gli effetti peggiori del global warming sarà impossibile e si avrebbero danni aggiuntivi per quasi un trilione (un miliardo di miliardi, ndr) all’anno entro il 2100” dichiara Johan Eliasch, l’analista che ha curato lo studio.

Ridurre le emissioni da deforestazione, raccomanda il report, deve essere uno dei punti del futuro accordo di Copenaghen per il post 2012: nel lungo termine, il settore forestale dovrà essere incluso nel mercato globale delle emissioni. Secondo il report, per combattere il riscaldamento globale è essenziale dimezzare la deforestazione entro il 2020 ed entro il 2030 rendere il settore carbon neutral. Per iniziare a farlo servirebbe subito un fondo internazionale da 4 miliardi di dollari stanziati in 5 anni a favore delle 40 nazioni con foreste da proteggere, oltre ad un sistema di mercato che dia un valore in termini di emissioni evitate ad ogni albero non abbattuto.

Una analisi condivisa dalle maggiori associazioni ambientaliste, come Wwf e Greenpeace, che concordano sull’importanza di combattere la deforestazione, ma raccomandano che la riduzione delle emissioni finanziando la tutela dei boschi in paesi lontani non diventi, per i paesi più industrializzati, una scappatoia economica per evitare di tagliare la CO2 a casa propria

GM

16 ottobre 2008
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