Un campo in cui si sta investendo molto in ricerca, come testimonia Syn Bio 4.0 il più grande convegno mondiale di “biologia sintetica”, la branchia delle biotecnologie più attiva in questo settore, chiusosi questo week-end a Hong Kong e che vede tra gli sponsor grandi multinazionali del settore chimico ed energetico come BP, Chevron, Shell, Virgin Fuels, DuPont, Microsoft, Cargill, e Archer Daniels Midland.
Nella visione di ricercatori e corporations sta muovendo i primi passi un futuro post petrolifero pulito, basato sugli zuccheri estratti dalla materia vegetale. Ma siamo sicuri che i biocarburanti di seconda generazione siano privi di controindicazioni?
Oltre ad essere basati su tecnologie con rischi da tempo discussi, come ingegneria genetica e nanotecnologie, i biocarburanti del futuro che si potrebbero ottenere da specie coltivate su terreni non adatti all’agricoltura tradizionale, secondo ETC, comporterebbero una richiesta di biomassa tale da essere difficilmente sostenibili senza mettere a rischio ambienti naturali e salute dei suoli. Argomenti su cui, con lo sviluppo delle nuove tecnologie, bisognerà riflettere per non ripetere gli errori già compiuti con i biocarburanti tradizionali.
GM