Efficienza da record per celle fotovoltaiche

  • 31 Agosto 2008

Dai laboratori statunitensi e da quelli europei si susseguono annunci di record di efficienza per celle FV che potranno essere utilizzate in sistemi a concentrazione. Ad agosto al NREL record mondiale con 40,8% di efficienza.

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Al National Renewable Energy Laboratory (NREL) statunitense è stato stabilito il record mondiale di sempre per quanto riguarda l’efficienza di una cella fotovoltaica con una percentuale del 40,8%. Si tratta di una cella a tripla giunzione progettata, fabbricata e testata presso il NREL, con strati costituiti da fosfuri e arseniuri di Gallio e Indio. Il processo produttivo è stato denominato IMM (Inverted Metamorphic Multi-juntions) o Multigiunzione Metamorfica Invertito.
Questa cella consente di sfruttare una gamma maggiore di frequenze dello spettro solare e di conseguenza utilizzare più energia da convertire in elettricità.

La particolarità è che la cella da record è stata misurata in un sistema con concentrazione solare pari a 386 soli (cioè pari a 386 volte la radiazione che disponibile che arriva sulla superficie della terra), molti di più dei 240 soli del precedente record del luglio 2007 (40,7%). E forse qui sta quella differenza dello 0,1% in più.
Tuttavia il record è stato segnalato già dalla rivista R&D Magazine come una delle 100 più innovative scoperte del 2008. Dal punto di vista pratico questa nuova cella potrà essere utilizzata nello spazio per i satelliti o nei sistemi a concentrazione con lenti ad hoc e già la società Emcore pensa di utilizzarla a livello commerciale nei prossimi due anni con costi inferiori del 10-20%.

L’importanza della tecnologia della concentrazione solare fotovoltaica (CPV) per le sue potenzialità di forte riduzione del costo dell’elettricità solare è segnalata dal fatto che già a luglio i ricercatori del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems di Friburgo avevano annunciato il record di efficienza in laboratorio pari al 37,6% per una cella a multigiunzione, sulla quale era stata concentrata la luce solare fino a 2.000 volte la sua intensità normale su una superficie di pochi millimetri quadrati.
Anche qui sono stati utilizzati strati di semiconduttori come fosfuro di indio-gallio (GaInP), arseniuro di indio-gallio (GaInAs) e germanio (Ge).
Buoni risultati si sono visti anche rispetto al modulo CPV con un altro record di efficienza pari al 28,5%.
L’obiettivo raggiungibile per i prossimi anni potrebbe essere del 45% per le celle e del 35% per i moduli CPV, una innovazione che farebbe raggiungere rapidamente la cosiddetta grid parity del fotovoltaico con le fonti di energia tradizionali.

LB

1 settembre 2008

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