Presente e futuro delle biomasse in Europa

  • 27 Agosto 2008

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Una fonte energetica che crescerà e sarà fondamentale per gli obiettivi europeio al 2020. Per l'energia da biomasse ci sono da risolvere i problemi legati ai costi degli impianti e alle emissioni. Ne parla un rapporto di Frost e Sullivan.

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Il mercato delle biomasse cresce e continuerà a farlo. Lo segnala un rapporto di ricerca Frost & Sullivan (società di consulenza per lo sviluppo economico di impresa). Le biomasse secondo il report avranno un ruolo strategico nel raggiungere l’obiettivo, fissato dai Paesi europei per il 2020, di produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili.

Dal rapporto di Frost e Sullivan (“Strategic Assessment for European Biomass Energy Markets”) fra i paesi più attivi nella creazione di impianti di biomasse, grazie anche agli gli incentivi offerti, ci sono Svezia, Olanda, Danimarca, Belgio, Germania, Austria e anche l’Italia. Gli analisti sottolineano che il prezzo crescente del petrolio insieme alla scarsità di risorse sicure, ha reso le fonti energetiche locali molto appetibili. Una linea di prodotti energetici diversificata che contenga al suo interno fonti rinnovabili, distribuite sul territorio e prodotte in cogenerazione, è essenziale alla salute del mercato energetico europeo.

Secondo il rapporto le biomasse rappresentano oggi circa il 5% del consumo totale di energia in Europa. In Finlandia, Svezia e Austria, dove sono state studiate politiche energetiche ad hoc per la promozione delle biomasse, la quota raggiunge il 15-20%. Le biomasse sono usate principalmente nella produzione di elettricità e calore in impianti di cogenerazione e come combustibile per impianti municipali di teleriscaldamento.

Il grande ostacolo agli investimenti nel settore, rileva Frost e Sullivan, è l’elevato costo della costruzione delle centrali. Problema mitigato, in alcuni paesi, dalla presenza di incentivi statali.
Altra lacuna delle biomasse è il basso rendimento energetico e le emissioni: per dare competitività a questa fonti energetica – segnala il rapporto – sarebbe necessario installare bruciatori puliti in regola con i nuovi standard, che permettano di risolvere i problemi relativi agli effetti negativi per la salute dei cittadini e agli alti livelli di emissioni nell’ambiente. Dal punto di vista economico, invece, garantire costi accettabili e una scorta adeguata di biomasse saranno i fattori cruciali per i progetti bioenergetici.

27 agosto 2008

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