Efficienza energetica europea, un po’ fumosa

  • 7 Luglio 2008

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Uno studio commissionato dal Parlamento europeo esamina i piani per l'efficienza energetica presentati dagli Stati membri. Tutti dichiarano di poter raggiungere l'obiettivo del 2016, ma molte le omissioni e i dati poco chiari.

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Sui piani nazionali per l’efficenza energetica degli Stati membri per ora c’è molto fumo e poco arrosto. È quello che dice in sintesi il report in cui si sono esaminati i programmi delle nazioni europee, presentati in adempimento alla Direttiva del 2006 su servizi ed efficienza energetica che pone come obiettivo il risparmio, dal 2007 al 2016, del 9% dell’energia agli usi finali.
L’analisi, eseguita dal Wuppertal Institut in collaborazione con la società di consulenza Ecofys nell’ambito del programma Energy Efficiency Watch del Parlamento europeo, ha analizzato la prima tra 3 tornate di piani che gli Stati debbono presentare da qui al 2016. Era prevista  la consegna dei piani a luglio dell’anno scorso, scadenza poi non rispettata da molte nazioni (il Portogallo deve ancora consegnare il documento).

I piani  ricorrono ad un ampio spettro di misure ma – ha rilevato l’analisi  –  “nella maggior parte dei casi la relazione tra i potenziali tecnici di risparmio energetico, gli obiettivi, e le misure per l’efficienza adottate è debole e non trasparente”.  Spesso poi – sottolinea lo studio – non si capisce se le misure descritte sono pensate per raggiungere gli obiettivi della direttiva o se sarebbero state comunque adottate e, cosa non trascurabile, molti Stati membri non specificano come garantiranno la copertura finanziaria dei provvedimenti per l’efficienza che vengono indicati. Insomma, conclude il gruppo di studio, l’efficienza energetica – fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del 2020 e per l’indipendenza energetica dell’Europa – “andrebbe presa più seriamente”. In ogni caso – dichiara Ralf Schüle del Wuppertal Institute – “il fatto di aver raccolto i piani implementa il modo di pensare all’efficienza energetica: da misure isolate a pacchetti coerenti di politiche” , oltre ad offrire un’occasione di confronto e di apprendimento reciproco tra le varie nazioni.

Tutte le nazioni nei loro piani hanno calcolato di raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva e 8 hanno dichiarato che li supereranno (Cipro, Danimarca, Irlanda, Lituania, Olanda, Romania, Spagna, Gran Bretagna). Austria e Germania hanno fatto notare  i risultati già conseguiti. Il piano dell’Italia, presentato dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’estate 2007, in leggero ritardo sulla scadenza, ha comunque passato l’esame. Tra le misure indicate  alcune già in vigore come i certificati bianchi e gli incentivi fiscali per l’efficienza.

Ora l’Energy Efficiency Watch esaminerà più in profondità 12  piani nazionali (tra cui quello italiano) per individuare le best practises. I risultati saranno comunicati a settembre, mentre la consegna dei prossimi piani è prevista per il 2011.

GM

4 luglio 2008
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