Il libro parte da una riflessione teorica, agile e discorsiva, sul nostro modello di sviluppo per poi scendere a suggerimenti pratici per adottare uno stile di vita che pesi il meno possibile sul pianeta e che permetta, come dice il titolo, di sopravvivere all’eventuale esaurimento del petrolio e di altre risorse. La contraddizione del nostro sistema che Bates evidenzia è quella messa messa in luce da molti ecologisti, la stessa che rilevarono gli studiosi del Club di Roma nel 1972 nel famoso “I limiti dello sviluppo”: un modello economico basato sulla crescita infinita della produttività e dei consumi non può durare su un pianeta dalle risorse finite.
Per prevenire l’esaurimento delle risorse e per adattarsi alla vita in un mondo in cui non vi sarà l’abbondanza insostenibile di cui godiamo ora, secondo Bates, il paradigma culturale da sradicare è quello che sta alla base di questo sistema economico: l’idea della crescita a tutti i costi. Non a caso la prefazione all’edizione italiana è di Maurizio Pallante, il più noto promotore delle idee della “decrescita felice” nel nostro paese. Non sono dunque (solo) decisioni politiche che ci salveranno dalla fine del petrolio ma è prima di tutto un cambiamento dal basso nello stile di vita, una fuga dal consumismo, valore culturale su cui si basa il paradigma della crescita a tutti i costi. “Questo libro – scrive Bates – parla dell’assunzione di responsabilità come individui, famiglie, quartieri e piccole comunità per soddisfare i bisogni umani fondamentali; senza attendere che organizzazioni più grandi comincino improvvisamente a comportarsi in modo sano.”
Nel manuale Bates spiega appunto come vivere riducendo i bisogni e soddisfacendoli nei modi più sostenibili. Tra ricette di piatti sani e nutrienti che si possono fare nell’orto di casa e citazioni di economisti ed ecologisti, Bates dà consigli pratici per cambiare lo stile di vita nei vari aspetti del vivere quotidiano: da come recuperare l’acqua piovana, all’autoproduzione di energia e cibo, fino ai suggerimenti per cambiare il carburante della propria auto o per non averne più bisogno.
Albert K. Bates è uno dei co-fondatori dell’Ecovillage Network of the Americas e del Global Ecovillage Network. Nel corso della sua carriera di 26 anni come avvocato, ha discusso casi legati all’ambiente e ai diritti civili davanti alla Corte Suprema degli Usa e ha scritto numerosi atti legislativi. I suoi libri “Shutdown: Nuclear Power on Trial” e “Climate in Crisis: The Greenhouse Effect and What You Con Do”, hanno anticipato due dei pericoli più grandi che oggi il mondo si trova ad affrontare. È direttore del Global Village Institute for Appropriate Technology dal 1984 e dell’EcovillageTrainingGenter della comunità The Farm a Summertown, nel Tennessee, dal 1994, dove vive tuttoggi.
GM