Emissioni auto sotto dettatura?

  • 10 Giugno 2008

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La lobby dell'industria automobilistica, specialmente quella tedesca, punta a indebolire la legislazione europea sull'efficienza delle auto. L'accusa di Greenpeace.

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Durante un incontro bilaterale avvenuto ieri a Straubing (Germania), la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno raggiunto “un accordo per indebolire la legislazione europea sull’efficienza delle automobili. In base al loro nuovo accordo, il limite per le emissioni di CO2 salterebbe a 138 grammi per chilometro entro una data non specificata”. La denuncia è di Greenpeace che, con il responsabile Trasporti e clima Andrea Lepore, spiega: “L’industria automobilistica ordina di saltare e Francia e Germania decidono quanto saltare in alto. Con questo accordo Merkel e Sarkozy viaggiano sull’autostrada del disastro climatico”.

Greenpeace accusa che l’industria automobilistica tedesca, in particolare Volkswagen, BMW e Mercedes, si è messa “alla guida del cambiamento climatico”. La lobby delle case automobilistiche, infatti, sta cercando di ritardare l’adozione di nuovi limiti per le emissioni (120 grammi di CO2 per chilometro, secondo gli accordi già presi), di ottenere deroghe su larga scala per i produttori di auto di lusso e di ridurre le penalità per chi non rispetta la normativa.

Paesi come la Germania e la Svezia spingono affinché all’industria automobilistica sia consentito di produrre auto con peso elevato e alte emissioni di CO2. I ministri, al contrario, dovrebbero comprendere che assecondando le richieste della lobby – come già il cancelliere Angela Merkel ha fatto – ridurrebbero la capacità dell’Europa unita di raggiungere gli obiettivi di Kyoto.

Greenpeace chiede all’Ue di resistere alle pressioni dell’industria automobilistica e di stabilire obiettivi vincolanti non solo per il 2012 (i 120 g di CO/km di cui sopra), ma anche per il 2020 (80 g di CO/km). Questi standard devono essere fatti rispettare con il ricorso a pesanti sanzioni, e non diventare funzionali alla lobby tedesca, proponendo trattamenti speciali per i produttori di automobili pesanti.
“Gli altri 25 Stati membri dell’Unione europea – rimarca il responsabile Trasporti e clima di Greenpeace – non devono permettere a Francia e Germania di impedire il raggiungimento dell’obiettivo europeo per il 2020, ovvero la riduzione del 30% delle emissioni, per cui l’Europa si è impegnata con un accordo internazionale”.

10 giugno 2008 

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