Direttiva rinnovabili, si entra nel vivo

  • 29 Maggio 2008

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Il 6 giugno il Parlamento Europeo accoglierà gli emendamenti degli Stati Membri alla Direttiva Europea 20-20-20. Ad Assosolare, che ci invia una nota sull'argomento, non piace la posizione dell'Italia soprattutto per i possibili effetti sul fotovoltaico.

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Dal 27 di maggio fino al 6 giugno, l’Unione Europea accoglierà tutte le osservazioni alla direttiva europea sulle rinnovabili presentate dai Paesi membri e dal 25 di giugno fino al 3 luglio discuterà i vari emendamenti, per poi votare la versione definitiva tra il 22 e il 25 settembre. Per quanto riguarda la posizione italiana del febbraio scorso tanti sono ancora i punti da chiarire e da sviluppare.

Il punto più critico è che l’Italia è a favore della massima flessibilità nello scambio delle Garanzie di Origine (GoO). La proposta italiana prevede lo scambio sia virtuale che materiale, sia con gli altri Stati membri che con Paesi terzi, estendendolo anche ad impianti già in funzione: questo vuol dire distruggere il settore fotovoltaico nazionale e internazionale. L’adozione di questo schema favorirebbe altri tipi di energie meno care e già sviluppate a discapito delle fonti rinnovabili. Il settore del solare fino al 2015 avrà bisogno di incentivi per raggiungere la maturità e per arrivare al traguardo della “grid parity”, ossia il prezzo dell’energia solare uguale al prezzo dell’energia da fonti tradizionali. Non dimentichiamo poi che l’Italia ha un enorme potenziale nelle energie rinnovabili, in particolare nel solare e vediamo che il settore si sta evolvendo molto rapidamente, con nuovi posti di lavoro e nuovi investimenti.
La posizione ideale italiana dovrebbe supportare le proposte elaborate dalle diverse associazioni europee dell’industria fotovoltaica già discusse e in parte accettate dalle Direzioni generali Energia ed Ambiente del Parlamento Europeo, come proposto dal position paper presentato dall’EPIA e dal Network of National PV Associations, fondato da Assosolare e dalla tedesca BSW Solar.
I GoO potranno inoltre essere trasferiti solo a livello di Stati membri, a condizione che lo Stato venditore abbia raggiunto i propri target. Questo vorrà dire che ogni Stato potrà continuare a usare i propri sistemi incentivanti e, in Italia, il conto energia non subirà modifiche.

Non mancano però gli aspetti da chiarire e da migliorare. Tra i primi l’esigenza di come definire il funzionamento del sistema di trasferimento dei GoO tra gli Stati Membri e quali sono le penalità per chi non raggiunge il proprio target. E’ necessaria l’introduzione dei “binding intermediate targets”, dei target intermedi vincolanti che lo Stato membro deve raggiungere per non avere penalità, da qui al 2020. Sistema che consentirebbe inoltre di monitorare, anno per anno, gli obiettivi e il loro raggiungimento e, soprattutto di responsabilizzare i Governi in carica e senza riversare il peso del target sui Governi futuri. Per il 2020, secondo i dati di EPIA presentati dal vice segretario generale Eleni Despotu, durante il convegno di Assosolare tenutosi a Solarexpo lo scorso 16 maggio, l’energia fotovoltaica potrà soddisfare il 2% del fabbisogno energetico dell’Unione Europea e, mantenendo gli attuali tassi di crescita, il 10% entro il 2030 e il 30% entro il 2040.

Angelo Nogara, responsabile Rapporti Internazionali di Assosolare

29 maggio 2008

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