Energia pulita per le case del Lazio

  • 21 Maggio 2008

CATEGORIE:

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge regionale in materia di architettura sostenibile e bioedilizia: obbligo di recupero delle acque piovane e di utilizzo delle fonti rinnovabili nelle nuove costruzioni e in quelle oggetto di ristrutturazioni straordinarie.

ADV
image_pdfimage_print
Il Consiglio regionale del Lazio la scorsa settimana ha approvato all’unanimità la legge regionale “Disposizioni in materia di architettura sostenibile e bioedilizia“. La normativa prevede un doppio binario di interventi: da un lato incentivi ai privati che vogliano installare nelle loro case pannelli solari sui tetti e apparecchiature per il riutilizzo dell’acqua piovana al fine del risparmio idrico. Dall’altro, una nuova normativa per l’edilizia pubblica, sia in caso di ristrutturazioni sia per costruzioni ex novo con l’obiettivo di garantire il risparmio energetico e idrico.

La legge ha l’obiettivo di promuovere la qualità e la sostenibilità ambientale degli edifici, tanto pubblici quanto privati, introducendo norme obbligatorie per il rilascio delle concessioni edilizie e per quanti effettuano lavori di ristrutturazione straordinaria utilizzando lo strumento della dichiarazione di inizio attività (Dia), salvaguardando solo i procedimenti edilizi già in corso. Tra gli interventi obbligatori quelli riguardanti il recupero dell’acqua piovana, l’utilizzo di scarichi differenziati, l’uso di superfici esterne drenanti, la produzione del 50% di acqua calda tramite energie rinnovabili e l’installazioni di impianti rinnovabili (immaginiamo impianti fotovoltaici, ndr) per 1 kW di potenza nel caso di abitazioni private e di 5 kWp per quelle industriali e commerciali.

Per quanto concerne gli incentivi la nuova legge sulla bioedilizia e sull’architettura ecosostenibile stabilisce che i Comuni possano prevedere una riduzione degli oneri di urbanizzazione per gli interventi edilizi privati e pubblici che puntano al risparmio energetico e idrici e che la Regione possa concedere contributi, sempre a soggetti privati o pubblici nella misura massima del 50% e 20% del costo complessivo dell’intervento. Per gli edifici con ulteriori certificazioni di sostenibilità, ovvero quelli che rispettano il protocollo Itaca, è previsto anche uno scontro del 50% sulla Boccalossi e maggiori cubature (non si calcoleranno i muri perimetrali).

I Piani regolatori del futuro dovranno, secondo la nuova legge regionale, uniformarsi ai dettami della nuova legge privilegiando “la riduzione di utilizzo del nuovo territorio” per i nuovi edifici, il “recupero delle aree degradate” e il “rispetto dell’ambiente”.
La legge prevede poi la semplificazione delle norme per installare sugli edifici pubblici pannelli solari, fotovoltaici, impianti di produzione di energia da biomassa e pale eoliche. E ancora: la creazione di una anagrafe dell’architettura sostenibile e uno stanziamento pari al 60% minimo dei fondi disponibili per realizzare edilizia residenziale pubblica ecosostenibile.
La certificazione del rispetto di queste norme sarà affidata a professionisti estranei alla progettazione e alla costruzione, mentre i controlli sono delegati ai Comuni.

Intanto, un altro recente provvedimento della Giunta regionale del Lazio, su proposta dell’assessore all’Ambiente Filiberto Zaratti, promuove la diffusione delle rinnovabili in edilizia. E’ stata infatti approvata una delibera che delega alle Province l’erogazione di contributi in conto capitale e che comprende inoltre finanziamenti per il contenimento dei consumi energetici nell’industria, artigianato e terziario e incentivi alla produzione di energia da rinnovabili in agricoltura.
I contributi (concessi nella misura minima del 20% e massima del 40% della spesa ammissibile) assommano a 8.336.340 euro e sono stati suddivisi come segue: Roma 4.723.938 euro, Frosinone 1.053.276 euro, Latina 1.060.882 euro, Rieti 668.437 euro, Viterbo 829.804 euro.

21 maggio 2008

Potrebbero interessarti
ADV
×