Il vento dei piccoli

  • 19 Maggio 2008

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Micro, mini e medio eolico. Un settore vivace con tecnologie innovative e novità normative che dovrebbero dargli un'ulteriore spinta. Se ne è parlato a un convegno a Solarexpo.

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Tecnologia in continua evoluzione e novità normative a un passo dall’applicazione che, una volta effettive, dovrebbero dare un nuovo slancio al settore. L’eolico di piccola taglia è un campo delle rinnovabili con potenzialità ancora da sfruttare a pieno. Se ne è discusso oggi, 17 maggio, a Solarexpo & Greenbuilding di Verona, in un convegno dedicato dal titolo “Mini e micro eolico, tecnologie consolidate e innovative. Costi e benefici con lo scambio sul posto e le nuove tariffe incentivanti della finanziaria 2008”.

Pale, rotori, sistemi di controllo, l’incontro è stato un occasione per gli operatori del settore per confrontarsi sulle innovazioni tecnologiche: la ricerca di nuove soluzioni nel settore – come hanno dimostrato le varie presentazioni – è vivace. Anche le prospettive sono buone: la produzione di per le mini turbine sotto i 200 kW (fino a 1 kW parliamo di micro eolico) nel 2010 sarà raddoppiata rispetto al 2005, spiega l’ingegner Tortella del dipartimento di ingegneria dell’università di Padova molto attivo nella ricerca e nella certificazione di questi impianti.

Gli impianti installati nei prossimi anni aumenteranno decisamente ma, spiega Marcello Garavaglia di Blu Mini Power, riassumendo quella che sembra essere una visione comune dell’incontro, non bisogna considerare solo i numeri: “il minieolico non è solamente l’eolico in scala ridotta, l’obiettivo non è la produzione al fine di vendere molta energia, ma di favorire il risparmio dell’utente”.
La remuneratività degli investimenti, come illustra Marco Giusti di Agsm, è minore rispetto al grande eolico. Il punto di forza del piccolo eolico, emerge dagli interventi, è quello di arrivare là dove non può arrivare il fratello maggiore per raccogliere quell’energia che altrimenti andrebbe sprecata: in questo senso vanno viste soluzioni versatili come le turbine ad asse verticale che permettono di essere installate in zone anche non ventosissime o con problemi di turbolenza, come può essere il contesto urbano.

Nuove prospettive capaci di attirare investimenti si prospettano per impianti di taglia fino a 200 kW, con gli infisse introdotte dalla Finanziaria 2008, che estendono appunto anche agli impianti di questa potenza una tariffa incentivante di 30 centesimi di euro a kWh. Per rendere effettiva la misura però mancano ancora i decreti attuativi, che gli operatori del settore attendono con impazienza. A breve poi sarà pubblicata la delibera dell’Autority per estendere lo scambio sul posto per impianti da 20 a 200 kW.

17 maggio 2008

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