Biocarburanti, obiettivo da rivedere

  • 13 Aprile 2008

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L'European Environment Agency invita a rivedere l'obiettivo europeo del 10% di biocarburanti in diesel e benzina entro il 2020: occorre pensare alle  conseguenze ambientali.  Le altre voci critiche.

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Uno stop provvisorio al programma della Commissione Europea in materia di biocombustibili: a chiedere la moratoria è il comitato scientifico della European Environment Agency alla luce delle considerazioni sull’impatto ambientale dei carburanti di origine agricola. Per l’Eea l’obiettivo comunitario di arrivare, entro il 2020, ad avere nei carburanti per autotrazione il 10% di biocombustibili non va perseguito fino a quando non si siano fatti maggiori studi per valutare i reali impatti ambientali dei carburanti agricoli e va eventualmente rivisto e sostituito con uno meno ambizioso e più a lungo termine.

I biocombustibili ottenuti con tecnologie di prima generazione, sostengono gli scienziati dell’Eea, non usano la biomassa in maniera ottimale, cioè in modo tale da far risparmiare effettivamente combustibili fossili e ridurre le emissioni di gas serra. Ma anche ipotizzando di usare tecnologie di seconda generazione, in Europa, secondo l’Eea, l’intensificazione delle coltivazioni a scopo energetico peserebbe considerevolmente sulla disponibilità d’acqua, l’impoverimento dei suoli e la perdita di biodiversità.

Senza contare che, secondo uno studio fatto nel 2007 dalla stessa Eea, non c’è materialmente abbastanza terra nel vecchio continente da dedicare ai biocombustibili per raggiungere la quota del 10%. A preoccupare il comitato scientifico è la dipendenza dall’importazione da paesi extracomunitari, già adesso forte e che sarà sempre maggiore se si perseguiranno gli obiettivi stabiliti. Importando da paesi terzi, sottolinea l’agenzia ambientale, le possibilità di controllo sull’effettiva sostenibilità dei carburanti acquistati sono molto scarse.

Una voce importante, quella dell’European Environment Agency, che va ad aggiungersi alle molte che in questi ultimi mesi hanno contestato gli obiettivi posti dalla Commissione europea riguardo ai biocarburanti (vedi Qualenergia.it). A fine marzo Rajendra Pachauri, presidente dell’ Ipcc (l’organismo scientifico internazionale che studia i cambiamenti climatici) in una conferenza stampa al Parlamento europeo aveva invitato alla cautela suggerendo di “cercare altre soluzioni”. Altra posizione critica quella dei maggiori consulenti scientifici del governo britannico: Robert Watson, ex presidente dell’Ipcc, già consulente scientifico dell’amministrazione Clinton e attualmente consulente del Dipartimento per l’ambiente e l’agricoltura inglese che, sempre a fine marzo, aveva sollevato pubblicamente dubbi sugli obiettivi europei e sull’effettiva sostenibilità ambientale dei biocarburanti: proprio in seguito alle posizioni prese dagli scienziati inglesi il premier Gordon Brown aveva dichiarato che non avrebbe sottoscritto i nuovi obiettivi europei prima che siano compiuti altri studi in materia.

La richiesta di moratoria dell’Eea, dunque, giunge in un momento in cui gli obiettivi comunitari in materia e i biocombustibili in generale sono guardati con sempre minor entusiasmo. È degli ultimi giorni la notizia che la Germania ha deciso di rinunciare all’obiettivo che si era posta a livello nazionale di raggiungere la quota del 10% di biocarburanti entro il 2009.
Dalle associazioni ambientaliste, a quelle umanitarie, ai maggiori rappresentanti dell’industria alimentare le critiche ai biofuels non sono mai mancate. L’ultima in ordine di tempo è quella espressa dalla Banca Mondiale tramite il suo presidente Robert Zoellick che venerdì scorso ha denunciato la responsabilità dei carburanti di origine agricola nell’aumento dei prezzi dei cereali che sta acuendo il problema della fame nel mondo. Proprio la concorrenzialità con le colture alimentari, con conseguente aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, è uno degli effetti collaterali più contestati dei biocarburanti: un tema cui si è mostrato sensibile anche Romano Prodi che in intervento di ieri su Repubblica ha invitato i governi a sospendere qualsiasi incentivazione alle colture energetiche.

GM

14 aprile 2008

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