Solare termodinamico in conto energia

  • 28 Marzo 2008

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Approvato in Conferenza Unificata Stato Regioni il decreto ministeriale che prevede una tariffa incentivante che va da 0,22 a 0,28 euro per kWh prodotto con impianti solari termodinamici. Obiettivo: 200 MW al 2016.

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Dopo la seduta Conferenza Unificata Stato Regioni del 26 marzo è stato dato il via libera al decreto ministeriale che incentiverà la produzione di energia elettrica da impianti solari termodinamici secondo quanto indicato dall’articolo 7 del Dlgs 387/2003. Ora dovrà passare al vaglio del Consiglio dei Ministri.

Il decreto ministeriale prevede il riconoscimento per 25 anni di una tariffa incentivante che andrà da 0,22 a 0,28 euro per chilowattora prodotto anche attraverso impianti ibridi nei quali il calore prodotto dalla fonte solare integra il calore prodotto da fonti diverse. In particolare la tariffa è differenziata in base alla percentuale della frazione solare:

  • tariffa incentivante pari a 0,28 euro per gli impianti in cui la frazione solare sia sopra l’85%;
  • tariffa incentivante pari a 0,25 euro per gli impianti in cui la frazione solare sia tra l’85% e il 50%;
  • tariffa incentivante pari a 0,22 euro per gli impianti in cui la frazione solare sia al di sotto del 50%.

All’incentivo va aggiunto il prezzo di vendita dell’energia prodotta.

Questa opzione dedicata all’incentivazione di impianti solari termodinamici collegati a impianti di produzione elettrica tradizionale secondo il legislatore risponde a due esigenze: 1) che un impianto solare termodinamico non ibrido necessita di un generatore di elettricità dedicato; 2) che, almeno nel medio termine, questa soluzione tecnologica appare la più promettente.

Secondo il decreto ministeriale l’obiettivo nazionale di potenza nominale da installare al 2016 è di circa 200 MW. Il Gestore dei servizi elettrici (GSE) si occuperà della gestione degli incentivi e al GSE va dunque inoltrata la domanda di incentivo per la definizione della tariffa.

Gli incentivi sono cumulabili con finanziamenti che rientrano nelle seguenti soglie:

  • in conto capitale non eccedenti il 10% del costo dell’investimento;
  • in conto interessi con capitalizzazione anticipata non eccedenti il 25% del costo dell’investimento.

Qualora vi siano finanziamenti che superano queste percentuali, con delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, verranno ridotte le tariffe incentivanti in rapporto al finanziamento ricevuto.

Il provvedimento non ha impatto sul bilancio dello Stato, poiché gli oneri conseguenti vengono caricati sulle tariffe elettriche che trovano nella componente tariffaria A3 già la copertura economica necessaria.
Il decreto fissa stabilisce i requisiti tecnici minimi dei componenti e degli impianti che si intende incentivare:

  • obbligo di utilizzare termoconvettori non inquinati (a meno che gli impianti non siano situati in aree industriali);
  • gli impianti devono essere dotati di sistemi di accumulo, per sfruttare una delle specificità di maggior importanza del termodinamico, cioè la possibilità di superare il limite delle altre tipologie di produzione di energia rinnovabile, cioè l’intermittenza;
  • la superficie captante deve essere superiore a 2.500 m2 e, in caso di impianti ibridi nei quali l’apporto non rinnovabile è superiore al 50%, superiore a 25.000 m2.

Il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio qualche mese fa ha istituito una task force per il piano nazionale sul solare termodinamico, con accordi di programma con le regioni Puglia, Calabria, Lazio e Sardegna per la costruzione delle prime centrali e con lo sbocco delle risorse previste dalla Finanziaria del 2008, cioè di 20 milioni di euro per il termodinamico.

28 marzo 2009

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