Il fotovoltaico, emerge dal rapporto, va bene: sono 90 i megawatt di sistemi installati in un solo anno. A conquistare il primato è Prato nello Stelvio (Prad am Stilfserjoch) che soddisfa con il fotovoltaico il fabbisogno di elettricità del 76% delle famiglie residenti. Altoatesino anche il comune con solare termico: è Selva di Valgardena (Wolkenstein in Gröden). Sono 25 i comuni che hanno già raggiunto l’obiettivo europeo di 264 mq di solare termico ogni 1000 abitanti.
L’eolico, secondo l’indagine di Legambiente, soddisfa il fabbisogno elettrico di 2milioni e 225mila famiglie. I comuni che producono energia dal vento sono 157 in Italia e in ben 128 si produce più energia di quanta ne venga consumata, il comune con la maggiore produzione è Troia in provincia di Foggia. Le biomasse invece, si legge nel rapporto, hanno prodotto nel 2006 3.828GWh, pari al fabbisogno elettrico di 1milione e 531mila famiglie. In forte crescita il teleriscaldamento: sono 267 i comuni che hanno impianti di questo tipo e tra questi 216 utilizzano solo biomasse “vere” e locali.
La geotermia invece è sfruttata solo in 28 comuni, situati quasi tutti tra le province di Siena, Grosseto e Pisa, ma produce energia pari al fabbisogno di 2,21 milioni di famiglie. Di questi 28 comuni ben 10 hanno iniziato a usare la geotermia solo nell’ultimo anno e i megawatt installati sono 30 in più rispetto all’anno scorso.
Riguardo all’idroelettrico Legambiente ha scelto di considerare solo il “mini”, ossia quegli impianti che producono meno di 3 MW perché, spiegano nel rapporto, per quanto riguarda il grande idroelettrico (che è la fonte rinnovabile che fornisce più energia in Italia) sono evidenti i limiti di sviluppo in termini di nuovi impianti. A disporre di impianti mini idroelettrici (che sfruttano ad esempio i dislivelli negli acquedotti) sono 114 comuni per 72 MW installati, pari al fabbisogno di 115.200 famiglie.
“I numeri mostrano come le opportunità per rinnovare la politica energetica dell’Italia (che dipende attualmente dall’estero per il 90% del proprio fabbisogno energetico), liberandola dalle fonti fossili siano nelle mani del territorio” ha detto Edoardo Zanchini, responsabile nazionale energia di Legambiente. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea, continua Zanchini “l’Italia deve puntare su un modello di generazione distribuita con un forte ruolo delle fonti pulite.”
L’ostacolo maggiore, secondo Legambiente, è la normativa: “Siamo il paese in Europa con le migliori possibilità d’investimento nelle rinnovabili e quello in cui è più complicato realizzare i progetti. Ogni regione ha, infatti, un quadro normativo diverso (e spesso ostile ai progetti) perché non sono state emanate le linee guida previste dal DL 387/2003”. Per l’associazione occorre semplificare le procedure per l’approvazione e la realizzazione degli impianti, ma anche imporre obblighi quali quello di un contributo minimo di fonti rinnovabili, per il fabbisogno elettrico e termico, in ogni edificio di nuova costruzione.
GM
20 marzo 2008