Torino sceglie il bike sharing

  • 6 Marzo 2008

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Al via nel capoluogo piemontese un progetto da due milioni di euro per le bici pubbliche. Sono circa cento i comuni italiani che  hanno attivato il bike sharing. Quest'anno partirà anche a Roma e a Firenze.

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Sarà Torino la prima grande città italiana a mettere a disposizione dei propri cittadini un tipo di trasporto pubblico tra i più ecologici e comodi: il bike sharing, ossia una flotta di biciclette pubbliche dislocate in vari punti della città che si possono prelevare e riconsegnare anche in un punto diverso.

Per il progetto varato definitivamente in consiglio comunale questa settimana è previsto un finanziamento di 2 milioni di euro, di cui 1 milione e 400 mila finanziati dal Governo, 300 mila dalla Regione Piemonte e altri 300 mila dal Comune. Nella prima fase saranno rese disponibili 1.160 bici, distribuite in 116 posti di scambio dislocati strategicamente: presso le stazioni ferroviarie e della metropolitana, nella ZTL, nelle adiacenze delle facoltà universitarie. Ma si prevede di aumentare a breve il numero delle biciclette fino a 3.900 e quello dei punti in cui si possono prelevare o depositare fino a 390. Per i primi trenta minuti di utilizzo il noleggio sarà gratis.

A lanciare con successo nel luglio 2007 questo nuovo modo di far spostare gli abitanti delle città era stata Parigi i cui abitanti possono contare su 20.000 bici e oltre 1.400 stazioni. Anche Roma si sta muovendo su questa strada: il bike sharing partirà in forma sperimentale già da questa primavera con 250 mezzi: i lavori per costruire la prima “stazione di scambio” per le bici, a Piazza di Spagna sono iniziati il mese scorso.

A Firenze invece il bike sharing arriverà il prossimo autunno: 800 mezzi in 50 punti di distribuzione mentre a Reggio Emilia dal 25 febbraio è già entrato in funzione “PedalaRE”, il nuovo servizio pubblico di noleggio automatizzato di biciclette. Lavori in corso anche per tanti altri comuni: Genova, Bari, Prato, Modena, Ravenna, ma anche Cuneo, Novara, Savona, Bolzano, Brescia, Terni, Treviso e Udine. In molti centri minori poi la bici condivisa è già realtà, spiega il coordinatore dell’Aicc (Associazione italiana città ciclabili), Augusto Castagna: “Sono circa un centinaio i comuni che utilizzano già il bike sharing, un servizio utile che funziona, ed è apprezzato dai cittadini, con il vantaggio di essere un mezzo rapido, comodo ed economico”.

GM

6 marzo 2008

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