Pacchetto direttive emissioni e rinnovabili

  • 11 Gennaio 2008

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Le proposte di direttive europee per la riduzione dei gas serra post 2012, per l'emissions trading  e per gli le fonti rinnovabili al 2020 che verranno presentate il 23 gennaio. Qualenergia.it nei prossimi giorni ospiterà commenti e critiche.

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Pubblichiamo la versione in bozza di un pacchetto di importanti e attese proposte legislative in materia di cambiamenti climatici che saranno ufficialmente presentate dalla Commissione europea il prossimo 23 gennaio 2008, anche se forse con qualche ulteriore variazione:

1. Proposta di Direttiva europea sul contributo dei paesi membri agli impegni della Comunità europea finalizzati alla riduzione dei gas ad effetto serra entro il 2020;
2. Proposta di Direttiva europea di revisione della direttiva 2003/87/CE al fine di migliorare e allargare l’ambito di applicazione del sistema europeo per lo scambio delle quote di emissione;
3. Proposta di Direttiva europea sulla promozione dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

Nelle bozze non sono ancora indicati gli obiettivi nazionali. Alcuni rumors relativi all’Italia fanno ritenere che il contributo di riduzione di CO2 per il nostro paese potrà essere entro il 2020 del 13% rispetto al 1990 e che la quota di rinnovabili sui consumi di energia primaria dovrà essere pari al 17% (nell’anno di riferimento 2005 era del 5,2%). Un obiettivo che richiede l’attivazione immediata di misure e normative che creino le condizioni per uno sviluppo così ambizioso e, per certi versi, rivoluzionario visto che dovrà essere raggiunto in soli 13 anni.

1) A poco più di un mese dalla fine del vertice sul clima di Bali, emergono i primi dettagli del piano europeo di riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra entro il 2020. La direttiva sancisce la natura vincolante degli obblighi europei di lotta al cambiamento climatico al 2020, ma la bozza in circolazione omette i singoli obiettivi nazionali identificati attraverso un complesso calcolo simile al burden sharing esistente. Gli Stati Membri saranno autorizzati a conseguire gli obiettivi nazionali di riduzione dei gas serra almeno per un quarto per mezzo dell’acquisizione dei crediti di emissione dall’estero.

La proposta legislativa è attualmente in discussione presso la direzione generale Ambiente della Commissione e la data finale per ricevere eventuali contributi e modifiche dagli altri dipartimenti è l’11 gennaio 2008. Eventuali disaccordi saranno poi risolti direttamente dai 27 commissari europei il 23 gennaio 2008. Secondo l’iter legislativo comunitario, la proposta per diventare vincolante dovrà poi essere approvata ed eventualmente modificata dal Consiglio (governi nazionali) e dal Parlamento europeo.

Nonostante i dettagli degli obblighi nazionali non siano noti, la proposta indica utili informazioni al riguardo. Per esempio, l’obiettivo al 2020 deve essere conseguito in conformità con i principi di solidarietà tra gli Stati Membri e di una crescita economica di tipo sostenibile. Inoltre, gli obblighi nazionali sono stati definiti tenendo in considerazione, tra i diversi fattori, il Pil di ogni stato membro e il 2005 come anno base di riferimento.

2) La proposta di Direttiva di revisione del sistema europeo per lo scambio delle quote di emissione istituisce un tetto alle emissioni climalteranti dei vari settori industriali europei pari al 21% entro il 2020 rispetto ai livelli del 2005. Gli emendamenti alla direttiva 2003/87/EC entreranno in vigore nel periodo 2013-2020. Oltre al limite al 2020, ulteriori modifiche introdotte dalla direttiva riguardano le regole per l’assegnazione delle quote di emissione tramite procedura d’asta (almeno due terzi del totale delle quote a partire dal 2013). A tale riguardo, gli impianti di produzione elettrica e le raffinerie saranno obbligati ad acquistare le quote tramite asta a partire dal 2013, mentre i produttori di energia elettirca potranno ottenere le quote gratuitamente solo per la cogenerazione, così come una buona parte dei permessi di emissione sarà concessa gratuitamente anche al settore dei traporti aerei.

L’utilizzo della procedura d’asta per la distribuzione delle quote di emissione potrebbe implicare un costo aggiuntivo per le imprese europee rispetto alle imprese concorrenti localizzate al di fuori dell’UE e di conseguenza uno svantaggio in termini di competitività nel mercato internazionale. A tale riguardo, la Commissione europea ancora non ha deciso se inserire nella proposta di direttiva in questione, attesa per il 23 gennaio 2008, la cosiddetta ‘carbon tax’ sulle importazioni provenienti da paesi non UE che non assunto impegni vincolanti di lotta al riscaldamento globale. Appare comunque molto probabile che la Commissione opterà per rinviare una decisione al riguardo al 2011.

Per quanto riguarda l’inclusione del settore navale e del trasporto su strada nell’ambito di applicazione della direttiva, la Commissione ritiene necessari ulteriori verifiche e valutazioni d’impatto prima di arrivare ad una decisione finale. Le emissioni dei settori forestale ed agricolo rimarranno escluse, soprattutto a causa delle difficoltà di monitoraggio.

3) Infine, il pacchetto di proposte legislative include la bozza di Direttiva per la promozione delle fonti rinnovabili. Secondo il piano della Commissione, ai fornitori europei di energia sarà permesso di adempiere gli obblighi nazionali di incremento della quota di rinnovabili non solo con misure interne, ma anche tramite l’acquisto dei certificati verdi (guarantees of origin – GOs) provenienti da paesi UE ed extra-UE.

La bozza della proposta di direttiva ancora non include i dettagli della divisione tra gli Stati Membri dell’obiettivo del 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020, che saranno presentati nella versione del 23 gennaio 2008.

I certificati verdi generati da impianti installati dopo l’entrata in vigore della direttiva saranno scambiati liberamente nell’UE e saranno gli Stati Membri a regolare i termini ed eventuali limitazioni allo scambio con certificati di origine extra-UE. In ogni caso, i governi nazionali non potranno imporre limiti allo scambio dei certificati qualora gli obiettivi intermedi al 2020 non siano rispettati.

La proposta include i dettagli per il calcolo del risparmio delle emissioni di gas serra ottenute grazie all’utilizzo dei biocombustibili e i valori default sono indicati nell’allegato alla direttiva.

LM

11 gennaio 2008

Il portale QualEnergia nei prossimi giorni raccoglierà commenti, opinioni e critiche sulle proposte di Direttive da parti di esperti del settore.

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