Distribuzione iniqua

  • 9 Gennaio 2008

CATEGORIE:

La sperequazione nella distribuzione delle risorse mondiali è emersa chiaramente dall'azione di Al Gore, che però, nel suo microcosmo, pratica qualche contraddizione. Un acuto articolo di Karl-Ludwig Schiebel.

ADV
image_pdfimage_print
L’indignazione che un 5% della popolazione mondiale consuma un 25% delle risorse parte dall’idea sbagliata che questi fatti parlino di per sé. Non parlano. È stato il grande merito del Premio Nobel alla Pace Al Gore di rivolgere l’attenzione nel suo documentario “Una scomoda verità” sulla base etica della lotta ai cambiamenti climatici.

La critica al “The American Way of Life” e il discorso per uno stile di vita a favore del clima contiene implicitamente il valore dell’uguaglianza, di un diritto che è lo stesso per tutti e tutte di emettere gas serra in atmosfera.
Tristemente questo valore è tutt’altro che condiviso e il futuro dell’uguaglianza, sia politica, sia economica, appare assai incerto. Negli Stati Uniti, come in Europa, la disuguaglianza di reddito, come quella politica, stanno crescendo. Per i ceti più elevati in Nord America la difesa di “The American Way of Life” è identica con quella delle proprie posizioni di privilegio.

Anche lo stesso Al Gore dà per scontato che lui ha il diritto di consumare più di venti volte l’energia elettrica della media nazionale che già non è bassa (10.656 kWh/anno). Da quando è uscito il documentario “Una scomoda verità” il consumo medio di energia elettrica nella villa di Gore – nel ricco quartiere di Nashville, Belle Meade – è cresciuto secondo il Tennessee Centre for Policy Research da una media di 16.200 a 18.400 kWh al mese dal 2005 al 2006.

È stupido un qualsiasi trionfalismo sulle tante contraddizioni che trovano la loro espressione in una figura come Al Gore.
Sono vere entrambe le cose. Lui merita la nostra ammirazione come figura simbolo per la lotta ai cambiamenti climatici e richiede il nostro sguardo analitico sugli ostacoli reali e i vincoli immaginari che sembrano fare di uno stile di vita di sovrabbondanza disastrosa per la Terra e per il futuro dell’umanità una necessità assoluta, non solo per lui ma anche per i ceti molto meno privilegiati.

Il regno della libertà, di fare le scelte giuste, richiede evidentemente delle sensibilità che non coincidono con la conoscenza del problema. Dalla bocca dello stesso Gore: “Sto cercando di convincervi di far parte del cambiamento. Nessun altro lo farà per voi.” E certamente non un ex vice presidente o forse futuro presidente degli Stati Uniti.

Karl-Ludwig Schiebel

articolo pubblicato nella rubrica “Life style” della rivista QualEnergia (n.5/2007)

8 gennaio 2008

Potrebbero interessarti
ADV
×