Sempre più spesso, i progetti CDM falliscono nel contribuire alla promozione dello sviluppo sostenibile nei paesi ospitanti e nel generare una riduzione netta delle emissioni globali dei gas serra soddisfacente.
Secondo l’Öko Institute, che ha redatto lo studio per conto del WWF e ha considerato il periodo temporale degli ultimi tre anni, l’addizionalità dei progetti CDM nel 40% dei casi appare improbabile o quantomeno dubbia. Riguardo allo sviluppo sostenibile nei paesi ospitanti, lo studio mostra che le priorità nella scelta dei progetti CDM spesso coincidono con i criteri della generazione di profitto e dello sviluppo tecnologico.
Entrambi, il WWF e l’Öko Institute, auspicano l’introduzione delle seguenti condizioni nell’ambito del ciclo di progetto per il CDM: maggiore trasparenza degli enti verificatori, revisione del meccanismo di controllo del requisito dell’addizionalità e introduzione di un premio per i progetti che contribuiscono alla promozione dello sviluppo sostenibile.
LM
15 dicembre 2007