Poca solidarietà per il clima

  • 11 Dicembre 2007

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I paesi ricchi hanno contribuito finora molto marginalmente alla lotta contro i cambiamenti climatici dei Pvs. Gli  obiettivi indicati dal nuovo rapporto  sullo sviluppo umano dell'UNDP.

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In base al nuovo rapporto sullo sviluppo umano redatto da UNDP (United Nations Development Program), i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo devono tagliare rispettivamente dell’80% e del 20% entro il 2050 le emissioni climalteranti al fine di evitare una possibile catastrofe climatica. Il rapporto UNDP accoglie con favore la proposta europea di un taglio del 30% entro il 2020 da parte dei paesi industrializzati, nonostante il fallimento dei capi di stato degli 8 paesi più industrializzati (G8) riuniti ad Heiligendamm nel luglio 2007 ad accordarsi su obiettivi ancora più modesti.
Secondo UNDP, i tagli richiesti ai paesi in via di sviluppo – tra cui quelli con tassi di sviluppo in rapida crescita come Cina e India continuano a boicottare qualsiasi iniziativa – deveno essere supportati dai paesi industrializzati attraverso la fornitura di assitenza finanziaria e tecnica. A tale riguardo, secondo il quotidiano inglese “The Guardian”, i paesi sviluppati non stanno onorando gli impegni presi in termini di finanziamento del fondo per l’adattamento al cambiamento climatico. Ad oggi, l’UE e gli altri paesi industrializzati hanno contributo solo per il 15% agli 810 milioni di euro promessi nel 2001.

In base a UNDP, il costo per la prevenzione degli effetti negativi del cambiamento climatico equivale al 1,6% annuo del PIL mondiale. Emissions Trading e l’introduzione di una carbon tax sono due delle soluzioni suggerite.

La sintesi del rapporto UNDP è in allegato, mentre per il documento completo cliccare qui.

LM

11 dicembre 2007

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