Il tempo dei dubbi è finito

  • 3 Dicembre 2007

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Da Valencia un messaggio chiaro e univoco lanciato da 2500 scienziati, quelli dell'Ipcc: il riscaldamento globale è inequivocabile e ora la comunità mondiale deve agire. Il rapporto di sintesi che completa il 4° rapporto di valutazione.

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I lavori della Sessione plenaria dell’IPCC che si sono svolti a Valencia dal 12 al 17 novembre sono stati chiusi da un messaggio carico di preoccupazione da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon: “Il riscaldamento climatico è inequivocabile. La comunità scientifica si è espressa con voce forte e unanime, ora la parola passa alle autorità politiche di tutte le nazioni”.
A Valencia, dunque, è stato finalizzato il rapporto di sintesi che completa il quarto Rapporto di valutazione. I delegati di tutti i Paesi membri dell’IPCC hanno approvato linea per linea il Summary for Policymakers (SPM) del Rapporto di Sintesi dell’AR4 (AR4-SYR) e hanno approvato il Rapporto stesso.

Il rapporto di sintesi ci dice che la temperatura del pianeta continua ad aumentare a causa delle attività umane ed è necessario intervenire quanto prima per invertire il processo in atto. Il rischio è che gli effetti legati al riscaldamento globale possano nel tempo diventare irreversibili, con danni incalcolabili a livello planetario.
Anche se il mondo avesse la capacità di stabilizzare i livelli di concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ai livelli attuali sarebbe inevitabile per fine secolo un incremento della temperatura media di circa 1,5 ºC rispetto ad oggi e un ulteriore innalzamento del livello del mare di 0,4 – 1,4 metri.
Ma gli scienziati dell’Ipcc ci tengono ad affermare che non siamo ancora arrivati al punto di non ritorno e, soprattutto, che gli strumenti per una radicale riduzione delle emissioni di CO2 siano oggi già disponibili. Tuttavia, ha sottolineato l’indiano Pachauri che presiede l’Ipcc, “il tempo dei dubbi è finito”.

Ricordiamo che quest’anno è stato pubblicato il rapporto AR4 in 3 volumi:
1. Le Basi Scientifiche (Working Group I)
2. Impatti, Adattamento e Vulnerabilità (Working Group II)
3. Mitigazione (Working Group III)
Il Rapporto di Sintesi è stato sottoposto ad un processo di revisione e rappresenta il prodotto integrato finale di tutto il rapporto AR4. Qui vengono collegate le cause dei cambiamenti climatici, i loro effetti e le opzioni di risposta.

Secondo molti il messaggio che esce dall’incontro di Valencia ha un grande valore se si considerano le fortissime pressioni esercitate da alcuni governi sugli scienziati dell’Ipcc e anche per l’enorme difficoltà di dover sintetizzare l’imponente lavoro di raccolta dei dati ed evidenze scientifiche contenute nelle oltre 4.000 pagine di rapporti stilati nel corso di questi ultimi sei anni.
Gli scienziati dell’Ipcc, che riceveranno il prossimo 10 dicembre il Nobel per la Pace, hanno però mantenuto ferme le proprie posizioni, un contributo essenziale alla discussione negoziale che avrà luogo alla COP13 dell’UNFCCC a Bali dal 3 al 14 dicembre. La COP13 è stata infatti ritardata a dicembre proprio per permettere la finalizzazione dell’AR4-SYR.

I MESSAGGI PRINCIPALI CONTENUTI NEL RAPPORTO DI SINTESI

Quali sono i messaggi principali presenti nel SPM-AR4-SYR? Vediamoli più nel dettaglio:
Il riscaldamento climatico è inequivocabile.
• Le osservazioni su tutti i continenti e la maggior parte degli oceani mostrano che molti sistemi naturali sono o stanno per essere colpiti dai cambiamenti climatici regionali, in particolare dall’aumento della temperatura.
• Le emissioni globali di gas serra causate dalle attività umane sono cresciute dal periodo pre-industriale (anno 1750), e sono cresciute del 70% tra il 1970 e il 2004.
• La “Carbon intensity” delle emissioni globali di gas serra sta crescendo di nuovo dal 2000.
• Le concentrazioni atmosferiche globali di gas serra (CO2, metano e ossido nitroso) sono aumentate nettamente a causa delle attività umane dal 1750 e ora sono molto più alte delle concentrazioni nelle ultime migliaia d’anni.
• La maggior parte degli aumenti osservati di temperatura media globale dalla metà del XX secolo è “molto probabilmente” (90-95%) causata dall’aumento osservato delle concentrazioni dei gas serra antropogenici. E’ “probabile” (60-90%) che ci sia stato un significativo riscaldamento antropogenico negli ultimi 50 anni mediato su ogni continente (eccetto l’Antartide).
• Il riscaldamento antropogenico negli ultimi 30 anni ha avuto “probabilmente” (60-90%) una discernibile influenza a scala globale sui cambiamenti osservati in molti sistemi fisici e biologici.
• Sono disponibili varie opzioni per l’adattamento, ma è necessario attuare più adattamento per ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Ancora non si ha una piena comprensione dei costi, delle barriere e dei limiti di tutte le opzioni per l’adattamento.
• C’è una convergenza sia degli studi macroeconomici che degli studi tecnologici nell’evidenziare un potenziale economico per la riduzione delle emissioni globali di gas serra nei prossimi decenni.
• Esistono molte opzioni per ridurre le emissioni globali di gas serra mediante la cooperazione internazionale. C’è convergenza negli studi scientifici sul fatto che il valore aggiunto dell’attivazione dell’obiettivo della UNFCCC e del Protocollo di Kyoto è nella realizzazione di un sistema di governance globale dei cambiamenti climatici, nello stimolo ad attivare nuove politiche nazionali e nella creazione di un mercato internazionale del carbonio.
• C’è una “alta confidenza” che né l’adattamento, né la mitigazione da sole possono evitare tutti gli impatti dei cambiamenti climatici; comunque possono essere complementari e ridurre significativamente i rischi dei cambiamenti climatici.
• Molti impatti possono essere ridotti o evitati mediante la mitigazione.
• Gli sforzi di mitigazione e gli investimenti che si faranno nei prossimi 2 o 3 decenni avranno un grande impatto sulle opportunità di realizzare dei livelli di stabilizzazione più bassi. Un ritardo nelle riduzioni delle emissioni causerà un aumento del rischio di impatti più severi dei cambiamenti climatici.
• Gli studi presi in esame dall’IPCC concordano nell’evidenziare che la stabilizzazione delle concentrazioni dei gas-serra può essere raggiunta attraverso un insieme di opzioni tecnologiche che sono già disponibili o lo saranno nei prossimi decenni, a condizione che siano disponibili adeguati incentivi che ne garantiscano lo sviluppo, l’acquisizione, lo sfruttamento e la diffusione, superando le relative barriere.
• I costi macro-economici della mitigazione aumentano generalmente con la severità dell’obiettivo di stabilizzazione. Per specifici Paesi e settori, i costi possono variare in modo considerevole rispetto alla media globale.
• Con le attuali politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici e le relative pratiche per lo sviluppo sostenibile, le emissioni globali di gas serra continueranno a crescere per i prossimi decenni.
• Continuando con l’attuale tasso di incremento o con un tasso maggiore le attuali emissioni di gas serra produrranno un ulteriore riscaldamento globale causando molti cambiamenti nel sistema globale climatico durante il XXI secolo. Tale riscaldamento sarà “molto probabilmente” (90-95%) superiore a quello osservato durante il XX secolo.
• Il riscaldamento antropogenico e il livello medio globale del mare continuerà a crescere per secoli a causa delle scale temporali associate ai processi climatici e ai feedback, anche se si stabilizzassero le concentrazioni atmosferiche di gas serra.
• Il riscaldamento antropogenico potrebbe causare alcuni impatti che potrebbero essere irreversibili, a seconda dell’intensità e dell’incremento dei cambiamenti climatici.

Alla luce di questa analisi, il segretario generale dell’Onu ha dichiarato che bisognerà lavorare tutti assieme per arrivare entro il 2009 a concludere un negoziato in grado di impegnare tutte le nazioni ad affrontare collegialmente questa nuova sfida. “Insieme possiamo fare molto di piuù: possiamo trasformare una necessità in virtu'”, ha detto Ban Ki-moon.
Achim Steiner, direttore generale dell’Unep, ha richiamato la necessità che al rapporto dell’Ipcc sia data la più grande diffusione possibile, perchè è importante che ogni cittadino prenda piena consapevolezza della situazione e possa da qui partire un’azione di spinta verso i rispettivi governi ad impegnarsi per ridurre le proprie emissioni di gas serra.

19 novembre 2007

Tra le fonti: la “Nota informativa” della delegazione italiana presente a Valencia ( Dr. Sergio Castellari, Ing. Domenico Gaudioso, Dr. Filippo Giorni).

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