La Finanziaria 2008 non prevede alcun intervento a favore dell’autotrazione a basso impatto ambientale. “Manca l’auspicato incremento del finanziamento relativo agli incentivi di competenza del Ministero Sviluppo Economico per la conversione a Gpl e a metano dei veicoli, terminati già il 15 giugno scorso e in meno di sei mesi”. Lo segnalano Assogasliquidi e Consorzio Ecogas, che sperano che le misure “possano essere adottate quali modifiche alla prossima Finanziaria” per “garantire uno sviluppo strutturale al settore dei carburanti gassosi”, come “strumento indispensabile per rispettare gli ambiziosi obiettivi posti a livello internazionale, europeo e nazionale in campo energetico ed ambientale”.

La Finanziaria 2007, ricordano Assogasliquidi e Consorzio Ecogas, ha stanziato 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per la trasformazione a gas. I contributi del Ministero dello Sviluppo Economico sono quindi ripartiti a gennaio 2007, destinati alla trasformazione a Gpl o a metano dei veicoli M1 ed N1 (auto con 8 posti più conducente e autocarri) entro i tre anni successivi alla data di immatricolazione (650 euro di contributo) e di quelli Euro 0 e Euro 1 (350 euro di incentivo). Visto il trend degli incentivi nel corso del 2007, “ed atteso un sempre maggiore interesse da parte dell’utenza, si può certamente prevedere che anche i fondi destinati al 2008 finiscano perfino prima di giugno”.

In Finanziaria, però non c’è “nessun cenno nemmeno al proseguimento dell’opera di riduzione della pressione fiscale sul Gpl per autotrazione, anch’essa avviata nell’ambito della scorsa manovra”, segnalano Assogasliquidi e Consorzio Ecogas.
Il livello di tassazione applicato in Italia ai differenti prodotti per autotrazione in relazione a quello minimo fissato dalla direttiva europea di riferimento (2003/96/CE) continua comunque a penalizzare il solo GPL, la cui accisa è l’82% in più rispetto a quella minima di direttiva, quelle relative a benzina e gasolio sono maggiori rispettivamente del 57% e del 40%, mentre per il metano – per il quale è stata giustamente accordata una deroga – l’accisa applicata in Italia è il 96% in meno rispetto a quella minima indicata dalla Comunità Europea.
Va anche ricordato che nel Piano di Azione Nazionale sull’Efficienza Energetica, presentato a Bruxelles dal Ministro Bersani, la riduzione del carico fiscale per il GPL e gli incentivi per creare un parco auto ecologico e diminuire l’inquinamento sono stati indicati esplicitamente come misure da mantenere per centrare gli obiettivi posti dalla direttiva 2006/32/CE.

Se l’attuale stesura di Finanziaria e collegati non verrà rivista, dal primo gennaio riprenderanno gli incentivi per la conversione a Gpl e metano, “ma potranno usufruire di un fondo del tutto insufficiente a soddisfare le richieste del mercato per l’intero anno”.
La conseguenza più grave di questo andamento a ‘stop and go’ è “il blocco del mercato, che si ferma non appena terminano gli incentivi, con un impatto certamente negativo per il comparto industriale che non riesce a programmare adeguatamente i propri investimenti, anche in termini occupazionali”. La cosa è “ancora più grave” se si pensa che “si corre il rischio di perdere una delle poche occasioni in cui l’ecocompatibilità è legata allo sviluppo di tecnologie industriali quasi esclusivamente italiane, visto che proprio l’industria italiana di produzione degli impianti per la trasformazione a gas dei veicoli è leader nel mondo”.
Assogasliquidi e Consorzio Ecogas auspicano quindi che le misure per sostenere l’auto a gas “possano essere adottate quali modifiche alla Finanziaria 2008”, per “garantire uno sviluppo strutturale al settore dei carburanti gassosi”, uno “strumento indispensabile per rispettare gli ambiziosi obiettivi posti a livello internazionale, europeo e nazionale in campo energetico ed ambientale”.

29 ottobre 2007