Certificati bianchi tra benefici e criticità

  • 12 Novembre 2007

CATEGORIE:

E' stato pubblicato il secondo Rapporto Annuale dell'Autorità per l'Energia sui "titoli di efficienza energetica" (TEE) o "certificati bianchi". Benefici e criticità del meccanismo dopo 29 mesi di attuazione.

ADV
image_pdfimage_print
E’ stato pubblicato il secondo Rapporto Annuale dell’Autorità per l’Energia sui “titoli di efficienza energetica” (TEE) o “certificati bianchi”. Emerge dal documento che al 31 maggio 2007 risultavano accreditati come ‘società di servizi energetici’ 919 soggetti, il 60% in più dell’anno precedente. I nuovi interventi sviluppati sono stati 650.
Dal 1° giugno 2006 al 31 maggio 2007 sono stati certificati oltre 600.000 tep; di questi, circa 480.000 riguardano la riduzione dei consumi di energia elettrica, 94.000 dei consumi di gas, 30.000 di altri combustibili.
I risparmi energetici complessivamente certificati dall’Autorità sono stati conseguiti prevalentemente attraverso interventi sugli usi elettrici in ambito civile (+22% rispetto all’anno precedente); si è invece ridotto il contributo degli interventi sugli usi di illuminazione pubblica (-15% rispetto all’anno precedente) e dei sistemi di produzione e distribuzione di energia in ambito civile (-10% rispetto all’anno precedente). Sostanzialmente stabile risulta il contributo degli interventi per la riduzione dei fabbisogni energetici in ambito civile e di quelli nel settore industriale.

Il bilancio complessivo dei 29 mesi di attuazione del meccanismo dei certificati bianchi, avviato nel gennaio del 2005, evidenzia che gli interventi di risparmio sono così suddivisi sul totale:

  • interventi sugli usi elettrici in ambito civile: 55%
  • interventi di riduzione del fabbisogno in ambito civile: 16%
  • interventi sull’illuminazione pubblica: 12%
  • interventi sui sistemi di produzione di energia in ambito civile: 11%
  • interventi di riduzione del fabbisogno energetico nel settore industriale: 6%

L’ammontare di certificati movimentati (nel mercato organizzato o attraverso contrattazione bilaterale) dall’inizio di giugno 2006 alla fine di maggio 2007 è pari a 321.846 TEE.

Dal Rapporto emerge un quadro sostanzialmente positivo del funzionamento del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, che dal suo avvio ad oggi ha permesso di conseguire risparmi energetici pari a circa il doppio degli obiettivi assegnati per il biennio 2005-2006: circa un milione di tep rispetto all’obiettivo di 468.000 tep. I risparmi realizzati equivalgono ai consumi domestici annui di una città con oltre un milione e 300 mila abitanti.
L’incentivo fino ad oggi erogato dall’Autorità a fronte di questi risultati è pari a circa 46 milioni di euro.

Dunque, a fronte del giudizio complessivamente positivo sul funzionamento del meccanismo, permangono alcune criticità già messe in evidenza nel precedente Rapporto Annuale (i cui effetti sono risultati ancora più evidenti nel secondo anno di attuazione) e ne emergono di nuove.
L’elemento che appare più evidente al termine del secondo anno di attuazione è l’abbondanza di offerta di TEE rispetto alla domanda espressa fino ad oggi dalle aziende di distribuzione soggette agli obblighi di risparmio energetico. Questa situazione di squilibrio si è tradotta in una significativa riduzione del prezzo dei titoli scambiati nel mercato organizzato: i prezzi dei certificati mostrano una marcata tendenza al ribasso, soprattutto per quanto riguarda quelli corrispondenti ad interventi sugli usi elettrici, passati da 69,38 a 32,89 euro (-53%). Tutto ciò porta ad un minore interesse nello sviluppo di nuovi interventi di diffusione di tecnologie ad alta efficienza energetica, soprattutto nel caso delle tecnologie elettriche.

Su questa situazione influiscono una serie di fattori, alcuni dei quali possono trovare risposta attraverso interventi sul quadro normativo e altri attraverso interventi sul quadro regolatorio. Per quanto riguarda il quadro normativo, la stessa Autorità ritiene che sia urgente intervenire in tre direzioni:

  • ridurre o eliminare del tutto l’attuale differenza tra gli obiettivi nazionali ‘teorici’ definiti dai decreti ministeriali e gli obiettivi attribuibili ai sensi degli stessi decreti, attraverso la revisione dei criteri di individuazione dei distributori obbligati e di quelli di ripartizione degli obiettivi nazionali tra tali soggetti;
  • definire gli obiettivi di risparmio energetico per gli anni successivi al primo quinquennio di applicazione (2005-2009);
  • semplificare l’attuale meccanismo sanzionatorio al fine di aumentarne il potere deterrente ed equilibratore delle forze attive nel mercato dei TEE.

Il recente avvio, da parte dei competenti Ministeri, della consultazione su schemi di estensione e aggiornamento dei decreti ministeriali 20 luglio 2004 fa ritenere che la risoluzione di queste problematiche sia prossima.
E’ inoltre fondamentale un forte coordinamento tra i diversi strumenti introdotti a livello normativo per promuovere il risparmio energetico negli usi finali, al fine di assicurare il rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di stato, evitare sovra-incentivazioni e distorsioni che possano impedire lo sviluppo di quegli interventi che assicurano risparmi consistenti a costi relativamente più contenuti.

12 novembre 2007

Potrebbero interessarti
ADV
×