Foto della domanda elettrica

  • 31 Ottobre 2007

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La domanda di energia elettrica in Italia nel 2006 è cresciuta del 2,1% rispetto al 2005, circa 337 miliardi di kWh di cui il 60% sono prodotti da gas. I dati ufficiali di Terna.

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I dati definitivi sulla domanda di energia elettrica in Italia nel 2006 attestano una crescita del 2,1% rispetto al 2005. Il totale dell’energia richiesta è stato di 337,5 miliardi di kWh. A fare il bilancio è Terna, la società che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica.
Il 2006, spiega la nota di Terna, ha confermato il primato del gas naturale quale combustibile maggiormente utilizzato per la produzione di energia elettrica: ammonta a 158,1 miliardi di kWh, pari al 60,5% del totale, la quantità di produzione termoelettrica con il gas, con una crescita del 5,9% sul 2005.

I consumi sono ancora trainati dal terziario (+5,4%), seguito dall’agricoltura (+2,6%). Al di sotto del dato nazionale l’industria (+1,6%) e il domestico (+1%). Per quanto concerne le Regioni, 12 su 20 sono in deficit di produzione. Le centrali elettriche entrate in esercizio nell’anno 2006 sono pari ad una nuova potenza di circa 4.000 MW. La capacità installata cresce del 4,7%.
In Europa (UE 25), nel 2006 il fabbisogno di elettricità è stato di oltre 3.100 miliardi di kWh; l’Italia si situa al quarto posto con una quota pari al 10,9%. Al primo posto si conferma la Germania (18,6%), seguita da Francia (15,7%) e Regno Unito (12,6%); quinta piazza per la Spagna (9,2%).

In Italia il risultato del 2006, con una crescita del Pil pari a +1,9%, di poco inferiore all’incremento della domanda elettrica, è stato influenzato da due fattori: 2 giorni lavorativi in meno rispetto al 2005 e da una temperatura media mensile nel periodo ottobre-dicembre inferiore di 1,5-2 gradi rispetto allo stesso trimestre del 2005. Se si volesse confrontare la domanda di energia elettrica del 2006 con quella del 2005 a parità di temperatura e calendario, la variazione sarebbe pari a +2,5%.
Nel decennio 1997-2006 la richiesta di energia elettrica in Italia è cresciuta complessivamente del 24,4%, passando dai 271,4 miliardi di kWh del 1997 ai 337,5 miliardi di kWh del 2006.

Nel 2006 il fabbisogno italiano di energia elettrica è stato coperto per l’86,7% con la produzione nazionale, e per il restante 13,3% con il saldo tra le importazioni e le esportazioni.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (301,2 miliardi di kWh) è aumentata del 3,7% rispetto al 2005. Sono risultate in crescita la fonte idrica (+1,2%), termoelettrica (+3,9%), geotermoelettrica (+3,7%) ed eolica (+26,8%). Sul fronte estero, il 2006 ha registrato una forte contrazione delle importazioni: -7,3% (per un valore pari a 46,6 miliardi di kWh); in aumento invece le esportazioni (+45,2%) con 1,6 miliardi di kWh.
Complessivamente, nel 2006 il saldo estero è ammontato a circa 45 miliardi di kWh (13,3% del fabbisogno nazionale), con una diminuzione del 8,5% rispetto al 2005 (49,1 miliardi di kWh, 14,9% del fabbisogno nazionale).

Per quanto riguarda, in particolare, la produzione termoelettrica, il 2006 ha confermato il primato del gas naturale quale combustibile maggiormente utilizzato. Ammonta infatti a 158,1 miliardi di kWh, pari al 60,5% del totale, la quantità di energia elettrica prodotta con il gas (+5,9% sul 2005). Seguono il carbone con una quota pari al 16,9% (44,2 miliardi di kWh, +1,4%) e i prodotti petroliferi, che si attestano al 12,9% (33,8 miliardi di kWh, -5,6%).
Nel 2006 la produzione da fonti rinnovabili, pari a 52,2 miliardi di kWh (15,4% del fabbisogno nazionale) è risultata in crescita del 4,7% sul 2005. Negli ultimi dieci anni la produzione termoelettrica con gas naturale è cresciuta del 161%, passando dai 60,6 miliardi di kWh del 1997 ai 158,1 miliardi di kWh del 2006. Nel decennio precedente l’aumento si era attestato su un +56,7%.

I 337,5 miliardi di kWh sono stati distribuiti per il 46% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 24,4% al Sud. In dettaglio, nel 2006 la Basilicata ha fatto registrare l’aumento più consistente (+5,8%), seguita dal Molise (+4%) e dal Friuli Venezia Giulia (+3,2%). In valori assoluti il 2006 conferma la Lombardia la regione con la più alta domanda di energia elettrica: 68,8 miliardi di kWh (20,4% del totale); seguono il Veneto (32,6 miliardi di kWh) e l’Emilia Romagna (29,2 miliardi di kWh).
Nel 2006 12 regioni su 20 registrano un deficit della produzione rispetto al fabbisogno. La Campania si conferma al primo posto con un deficit elettrico dell’80,2% (nel 2005 era pari all’81,5%), seguita dalle Marche che ha un deficit pari a -52,8% (-49,5% nel 2005) e dalla Basilicata che ha registrato un -52,4% (-47,6% nel 2005). Tra le 8 regioni in attivo, da segnalare la Valle d’Aosta con un +123,8% (+134,3% nel 2005), la Puglia con +82,2% (+60,8% nel 2005) e il Molise con +79,5% (-12,5% nel 2005).

I consumi elettrici per abitante sono stati nel 2006 pari a 5.394 kWh, di cui 1.148 kWh negli usi domestici. Il consumo pro-capite risulta più elevato nell’Italia settentrionale (6.588 kWh/ab.) rispetto all’Italia centrale (5.085 kWh/ab.) e al Mezzogiorno (4.024 kWh/ab.). Dal 1996 al 2006 il tasso medio annuo di crescita dei consumi per abitante è pari al 2,3%.
A livello europeo (Ue 25), nel 2006 il fabbisogno pro-capite di energia elettrica è stato di 5.912 kWh. Tra i paesi con i più alti consumi per abitante da segnalare la Finlandia (16.338 kWh), la Svezia (14.396 kWh) e il Lussemburgo (14.191 kWh).

31 ottobre 2007

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