Aspetti apprezzabili sono soprattutto quelle modifiche apportate alla prima versione del testo già originariamente presente nell’emendamento al Ddl Bersani presentato da Ronchi, Ferrante e da altri 13 senatori lo scorso giugno (vedi qui).
Secondo Mario Gamberale, coordinatore del Gruppo di Lavoro e Direttore operativo del Kyoto Club, “Il testo introduce alcune novità importanti per il settore tra cui il conto energia per tutte gli impianti alimentati a fonti rinnovabili di potenza inferiore al MW, la certificazione sulla provenienza delle biomasse e dei biocombustibili e un premio per gli impianti a biomasse alimentati da filiera locale (in un raggio di 70 km) e in assetto cogenerativo”.
“Tuttavia – continua Gamberale – il testo può essere migliorabile in almeno due punti”:
- Con un potenziamento dell’incentivo per il minieolico di potenza inferiore a 100 kW che risulterebbe penalizzato con il passaggio dai certificati verdi (CV) al nuovo meccanismo a tariffa fissa. L’incentivo proposto (22 €cent/kWh omnicomprensivo) è insufficiente per promuovere efficacemente gli impianti di taglia inferiore ai 100 kW, visto che è anche inferiore a quello previsto con il meccanismo dei CV, creando una disparità di trattamento rispetto ad altre fonti (ad esempio il fotovoltaico) e agli impianti di taglia più grande. Se si volesse avere anche per i piccoli impianti eolici il tempo di ritorno economico di cui godono i grandi impianti (circa 4,5 anni) sarebbe necessario attribuire una tariffa incentivante compresa tra i 40 e 45 €cent/kWh. “Una scelta in questa direzione sarebbe sicuramente un viatico per una nascente industria nazionale” (vedi anche articolo “Mini eolico incentivato“).
- L’estensione dei “premi” per la cogenerazione da biomassa, oltre alle applicazioni agricole, anche a tutti gli edifici del settore residenziale e terziario.
30 ottobre 2007