Rinnovabili europee

  • 19 Ottobre 2007

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L'EWEA elenca e argomenta in suo position paper  le questioni critiche che dovrebbero essere superate per raggiungere l'obiettivo del 20% di rinnovabili al 2020.

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Secondo l’EWEA, la European Wind Energy Association entro il 2020 possono essere installati 180 GW eolici, una potenza in grado di soddisfare circa il 13% del fabbisogno di energia elettrica dell’Unione Europea.
Per riuscire a raggiungere questo obiettivo l’EWEA elenca e argomenta in suo position paper “Making 180 GW a reality by 2020” (vedi allegato), le questioni critiche che dovrebbero essere superate grazie all’impegno della Commissione Europea alla quale l’associazione si rivolge.

Riguardo all’armonizzazione dei meccanismi di sostegno delle rinnovabili, l’EWEA si dice nettamente contraria e ritiene questo passaggio successivo alla creazione di un singolo, e veramente competitivo, mercato interno dell’energia elettrica.
Il commercio dell’elettricità da fonti rinnovabili tra Stati dovrebbe inoltre essere possibile solo dopo il raggiungimento degli obiettivi nazionali, visto che tutti i paesi, diversificando le risorse locali, hanno la possibilità di ottenere il target del 20%. L’EWEA ritiene che l’eventuale sviluppo di un commercio internazionale dell’elettricità da rinnovabili non deve minare gli schemi di sostegno nazionali, gli obiettivi nazionali e, quindi, lo stesso sfruttamento del potenziale di energia da rinnovabili a livello del singolo Stato.
Il commercio dovrebbe svolgersi su base volontaria e non dovrebbe essere introdotto un minimo quantitativo obbligatorio di elettricità rinnovabile da commercializzare. Una proposta della EWEA è di creare un fondo UE che venga avviato pagando ciascun kWh che ecceda l’obbligo nazionale, un modo per alleggerire il peso finanziario degli Stati Membri che sono più virtuosi. Un’altra opzione potrebbe essere quella della creazione di un fondo UE in cui i paesi che non prevedono di soddisfare gli obiettivi interni possono versare un certo quantitativo di risorse finanziarie che paesi o società che in grado di oltrepassare i propri obiettivi nazionali potrebbero utilizzare in modo da soddisfare gli obiettivi dell’UE nel loro complesso.

In merito all’incentivazione c’è da dire che un progetto della Commissione (ExternE16) che ha provato a quantificare i costi ambientali della generazione elettrica ha potuto stimare che il costo dell’elettricità da carbone o da olio raddoppierebbe e quello del gas naturale aumenterebbe del 30% se solo i costi esterni venissero contabilizzati. Questi costi sono pari al 2% del prodotto interno lordo dell’Unione (tra 85 e 170 miliardi di euro) e non comprenderebbero i costi relativi ai i cambiamenti climatici. Con un approccio simile molte rinnovabili, incluso l’eolico, non avrebbero più bisogno di alcun sostegno.

19 ottobre 2007

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