Comuni poco virtuosi

  • 16 Ottobre 2007

CATEGORIE:

Dalla ricerca "Ecosistema Urbano 2008" di Legambiente e dell'Istituto di Ricerche Ambiente Italia emerge un quadro mediocre dei comuni capoluogo di provincia su politica energetica, trasporti e gestione dei rifiuti.

ADV
image_pdfimage_print
Cercare la città italiana più sostenibile è davvero un’impresa ardua. Ci prova “Ecosistema Urbano 2008”, la ricerca annuale sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia di Legambiente e dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, realizzato con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore che è stato presentato oggi Roma (vedi allegato).
Le politiche urbane migliorano lentamente ma non abbastanza da invertire la generale tendenza di criticità ambientale: metà dei capoluoghi di provincia italiani presenta livelli d’inquinamento allarmanti, il trasporto pubblico urbano è sottoutilizzato, la raccolta differenziata dei rifiuti solo al nord ha raggiunto standard accettabili. Qua e là ci sono sprazzi di buone politiche, ma generalmente le best practices restano fatti isolati. In testa alla classifica della 14a edizione di “Ecosistema Urbano”, c’è Belluno che però non si distingue in nessuno degli indicatori. In coda alla classifica c’è Ragusa, preceduta nell’ordine da Oristano (100°), Frosinone (101°), Benevento (102°).

Dal rapporto si evidenzia che in Italia aumentano i consumi energetici, specialmente al Sud, ma non l’uso delle energie rinnovabili. Nelle città italiane si concentra il 40% dei consumi energetici; aumentano leggermente quelli elettrici a livello domestico e nel complesso crescono al sud e nelle isole, mentre calano al centro e al nord. Aumentano i comuni che installano qualche impianto fotovoltaico (42 nel 2006) o qualche pannello solare termico (30), ma siamo molto lontani dai numeri di altre città europee. Il solo comune di Monaco di Baviera ha installato sui propri edifici una potenza fotovoltaica doppia di quella installata in tutti i 103 capoluoghi italiani. Barcellona o Lione hanno da soli installato più metri quadrati di pannelli solari termici di tutti i capoluoghi italiani.

Sono 618 i chili di spazzatura gettati nei cassonetti da ciascun italiano ogni anno e solo 120 chili vengono riciclati e recuperati, mentre la gran parte va in discarica. Cresce la raccolta differenziata dei rifiuti (21,9% rispetto al 21,7% della scorsa edizione), ma nonostante l’emergenza sia presente in cinque delle nostre regioni (Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia), la discarica rimane ancora l’unica soluzione. Raccogliere i rifiuti in maniera differenziata è pratica diffusa al centro nord, anche se passano da 3 a 5 i comuni del sud e delle isole che riescono a raggiungere almeno il 15% di raccolta differenziata (Macerata, Brindisi, Nuoro, Bari e Cosenza).

16 ottobre 2007

Potrebbero interessarti
ADV
×