Barile: record su record

  • 17 Ottobre 2007

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Toccato il nuovo picco del prezzo del barile di petrolio a 87,97 euro. Diverse le cause contingenti secondo gli analisti, ma c'è preoccupazione per un'offerta che ha difficoltà a tenere il passo della domanda mondiale

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Nuovo massimo storico stamattina per il barile di petrolio: 87,97 €. Una corsa al rialzo iniziata ormai da gennaio quando il prezzo era di poco superiore ai 50 €.
Secondo gli analisti sono diversi i fattori che contribuiscono a questo rapido rialzo. Ad esempio le operazioni tra Turchia e i ribelli di etnia curda nel Nord dell’Iraq (problemi possibili su produzione o oleodotti), un eccesso di acquisti soprattutto da parte degli Stati Uniti e di molti paesi occidentali (si registrano infatti scorte molto al di sotto della media degli ultimi anni), la debolezza del dollaro (molti paesi esportatori coprono le perdite dovute al deprezzamento della moneta statunitense sull’euro grazie al rialzo dei prezzi petroliferi) e, su tutti, la madre delle giustificazioni di ogni balzo in avanti del prezzo del petrolio, la speculazione.

Ma l’offerta di petrolio non riesce a soddisfare la crescente domanda e le aspettative future molto pessimistiche non favoriscono certo la riduzione del prezzo. Queste affermazioni non provengono dai sostenitori del picco del petrolio, ma dall’International Energy Agency e dall’ex CEO della Exxon. Mantenere l’offerta giornaliera intorno agli 84 milioni di barili sta diventando molto problematico per le compagnie petrolifere, alla luce anche di una riduzione del 4% annuo dell’offerta.

Abdalla Salem El-Badri, segretario generale dell’Opec, in una nota odierna spiega che l’organizzazione dei produttori di petrolio non intende favorire un tale livello dei prezzi ed è convinta che i fondamentali non giustifichino gli attuali prezzi elevati, visto che il mercato è ben rifornito. Quindi “stiamo assistendo – dice El-Badri – a tensioni procurate da speculatori che agiscono sul mercato”.
El-Badri ha comunicato che l’Opec dal primo di novembre dell’Opec, al fine di favorire un prezzo adeguato, aumenterà la fornitura di 500 mila barili al giorno, così come stabilito a settembre. Premesso che questo incremento andrà in parte a compensare un calo dell’offerta dei paesi Non Opec (circa 100 mila barili/giorno) e un ulteriore aumento della domanda (+ 110 mila barili/giorno), va chiarito che 500 mila barili rappresentano il consumo mondiale giornaliero che si brucia in poco meno di 9 minuti.
Alcuni osservatori pronosticano un barile a 100 dollari già per questo Natale, ma forse molti continueranno a non accorgersene o a dare la colpa esclusivamente ad episodi contingenti.
Vedremo nelle prossime settimane come evolverà la situazione, ma intanto la parola “picco” nessuno la vuole nominare.

LB

16 ottobre 2007

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