L’energia del mare

  • 10 Ottobre 2007

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Un impianto a largo delle coste portoghesi realizzato da una società scozzese: i tubi contengono olio ad altissima pressione che viene spinto dalle onde verso una turbina che produce elettricità

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E’ entrato in funzione al largo del Portogallo il primo impianto che produce energia elettrica attraverso le onde marine. La struttura è composta da tre Pelamis P-750, una sorta di “serpentoni” di acciaio di forma cilindrica lunghi circa cento metri e ancorati al fondale, realizzati dalla scozzese Ocean Power Delivery. L’installazione è realizzata a qualche miglio dalla costa di Agucadoura, una città situata a nord della capitale portoghese.

I “tubi” sono composti da sezioni cilindriche collegate tra loro attraverso giunti. Grazie al moto delle onde, l’olio ad altissima pressione contenuto nei tubi viene spinto verso dei motori. Questi, a loro volta, attivano dei generatori di energia elettrica. Un’istallazione in grado di produrre 30 MW di energia occupa solo un chilometro quadrato d’oceano ed è in grado di soddisfare al fabbisogno energetico di 30.000 case.
Un Pelamis è lungo quanto cinque carrozze di treno (150 metri circa) e ha un diametro di 3,5 metri. Quelli installati in Portogallo sono per ora due, ma ne sono previsti 30. L’elettricità prodotta coprirà il fabbisogno energetico di duemila famiglie. Ocean Power Delivery assicura che in futuro l’impianto sarà dotato di un centinaio di Pelamis per la produzione di elettricità per 350.000 abitazioni.
Chiamate “serpentoni marini” queste strutture, composte singolarmente da cinque elementi congiunti, sono ancorate al fondale per consentire il rollio e il beccheggio (guarda animazione e video).

Max Carcas, direttore della “Pelamis wave power”, casa costruttrice dei medesimi macchinari stima che i costi possano diminuire del 15% ogni qual volta in un impianto sono aggiunti due Pelamis”.
Per ora solo la Francia aveva realizzato una struttura per lo sfruttamento delle maree, mentre Giappone, Norvegia, Regno Unito (sfruttamento del potenziale energetico delle onde) e Stati Uniti (gradiente termico) hanno in corso esperimenti di grande portata. L’Unione Europea ha identificato in un suo studio oltre cento siti dai quali ricavare energia elettrica dalle correnti marine. Per l’Italia presso lo stretto di Messina ce n’è uno dei più promettenti.

A largo della Scozia e dell’isola di Vancouver (Canada) saranno installati impianti di prova. Così, con le strutture presenti in Brasile (galleggianti collegati ad una banchina attraverso un braccio snodato collegato, a sua volta, ad un generatore), in Israele (barriere opposte alle onde collegate a macchinari e generatori, inventate dopo cinque anni di studi ed esperimenti da Samuel Ovadia) e in altre parti del mondo, è partita la corsa all’energia dal mare.

Fonte: E-gazette

9 ottobre 2007

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