Per una road map rinnovabile

  • 2 Ottobre 2007

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Il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso 25 settembre una Risoluzione sulla "tabella di marcia per le energie rinnovabili in Europa". Si chiede alla Commissione una proposta quadro entro la fine del 2007

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Dopo l’adozione da parte del Consiglio Europeo di primavera (8-9 marzo 2007) di un obiettivo generale vincolante che prevede che entro il 2020 l’UE produca da fonti rinnovabili il 20% dell’energia complessivamente consumata nell’UE, il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso 25 settembre una Risoluzione sulla “tabella di marcia per le energie rinnovabili in Europa“.
Con tale Risoluzione, il Parlamento (par.1) invita la Commissione a presentare, al più tardi entro la fine del 2007, una proposta di quadro legislativo per le energie rinnovabili (da adottare in codecisione), che dovrebbe rinforzare e migliorare la legislazione attuale in materia di elettricità rinnovabile e biocarburanti. Secondo il Parlamento, questo quadro legislativo dovrebbe essere accompagnato da normative ambiziose volte ad aumentare la quota di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffreddamento.

Tra le altre cose, il Parlamento sottolinea (par. 4) l’importanza di istituire e attuare dei “Piani d’Azione per le energie Rinnovabili” (PAR) a livello comunitario e nazionale, chiede (par. 5) l’integrazione di obiettivi settoriali nei PAR per promuovere gli investimenti, l’innovazione e la ricerca in tutti i settori, chiede (par. 6) chi i PAR siano sottoposti ad una valutazione strategica approfondita dell’impatto ambientale, e invita (par. 7) la Commissione e gli Stati Membri a raggiungere quanto prima un accordo sulla distribuzione dell’obiettivo del 20% di energie rinnovabili, tenendo conto dell’efficacia dei costi e di analisi settoriali del potenziale di ciascun Paese, in modo da garantire un impegno attivo da parte di tutti gli Stati Membri.

Il Parlamento invita quindi la Commissione a proporre un approccio settoriale entro tale quadro legislativo che stabilisca obiettivi vincolanti, chiari e realistici per i settori dell’elettricità, dei trasporti e del riscaldamento e raffreddamento. La Risoluzione tratta i temi, dividendoli in 4 aree (in tutto 60 paragrafi).

  1. Promozione delle energie rinnovabili (par. 4-18). Un aspetto di questa sezione generala ci piace sottolineare la critica all’attuale metodo statistico adottato dalla Commissione che sottovaluta il contributo fornito dalle energie eoliche e solari alla produzione di elettricità. Si chiede pertanto alla Commissione di basare i propri calcoli sul consumo finale di energia e mettere a punto una metodologia statistica che non distorca la competizione tra le varie tecnologie energetiche;
  2. Mercato interno e infrastruttura di rete (par. 19-36). In questa parte il Parlamento mette in luce che il Consiglio europeo dell’8 e 9 marzo 2007 non ha chiesto con sufficiente forza il completamento del mercato interno dell’energia e che per lo sviluppo del settore delle rinnovabili un accesso trasparente, equo e prioritario alle reti è un requisito fondamentale.
  3. Riscaldamento e raffreddamento (par. 37-43). Su questo terreno si sollecita la Commissione a proporre soluzioni innovative che consentano a tutte le tecnologie attinenti di raggiungere un elevato grado di penetrazione del mercato, ad esempio favorendo studi sistematici in merito a soluzioni rinnovabili o alla fornitura attraverso reti di calore per nuovi edifici ed edifici ristrutturati di dimensioni superiori ad una determinata soglia, nonché a promuovere la riduzione degli ostacoli amministrativi e campagne di sensibilizzazione. Vista anche la scarsa attendibilità e omogeneità delle statistiche oggi disponibili sul consumo di energia destinata al riscaldamento e al raffreddamento, si invitano la Commissione e gli Stati membri a mettere a punto procedure che consentano di migliorare le statistiche in questi settori;
  4. Trasporti e biocarburanti (par. 44-60). Qui si precisa, fra l’altro, che l’obiettivo del 10% dovrà essere soddisfatto a condizione che si possa dimostrare che tali carburanti siano prodotti in modo sostenibile.

Infine, due punti che potrebbero essere di un certo interesse nel nostro paese. Il primo (par.9) stigmatizza la disattenzione delle comunità locali riguardo alle rinnovabili (“Il Parlamento deplora che le autorità regionali e locali nell’UE continuino a mostrare insufficiente interesse a sfruttare e utilizzare fonti di energia rinnovabili”). Il secondo (par. 10) si riferisce alla definizione stessa di fonte rinnovabile; infatti, se il Parlamento ritiene che ciascuno Stato debba essere libero di scegliere le fonti rinnovabili più appropriate, date le differenze nel potenziale di sviluppo di talune energie rinnovabili determinate dalle condizioni geologiche, idrologiche e climatiche negli Stati membri, ribadisce tuttavia che “l’obiettivo del 20% di energia da rinnovabili si riferisce al contributo di fonti energetiche rinnovabili e non di altre fonti energetiche a basse emissioni di carbonio”.

1 ottobre 2007

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