Mini eolico incentivato

  • 27 Settembre 2007

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Una lettera del Kyoto Club ai Ministri competenti per una efficace valorizzazione della tariffa incentivante per l'eolico di piccola taglia, nell'ottica di un futuro "conto energia" per gli impianti rinnovabili sotto il megawatt

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L’obiettivo di valorizzare gli impianti di piccola taglia (sotto il megawatt di potenza) ha portato a definire nella proposta di emendamento all’articolo 1 bis al Disegno di Legge 691, ancora da discutere in Senato, una tariffa fissa, una sorta di conto energia, anche per altre tecnologie, in sintonia con quanto fatto per il fotovoltaico.
Il progetto, del quale abbiamo già parlato nel portale, è apprezzabile soprattutto per una maggiore diffusione della generazione distribuita e per una crescita industriale del comparto, ma per specifici casi la modulazione della tariffa incentivante andrebbe definita con maggiore attenzione per valorizzare appieno le potenzialità delle tecnologie. E’ il caso dell’eolico di piccola taglia.
A questo proposito rendiamo pubblica una lettera del Kyoto Club, a firma di Mario Gamberale (coordinatore del Gruppo di Lavoro del KC), inviata lo scorso luglio al Ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, e al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio che argomenta come sia piuttosto modesta la tariffa proposta per l’eolico di taglia fino a 100 kW di potenza (vedi anche articolo “Mini eolico a rischio).

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Gentili Signori Ministri,
innanzitutto vorrei esprimere l’apprezzamento del Kyoto Club per il lavoro che il Governo e le Commissioni parlamentari stanno svolgendo in merito agli emendamenti proposti al DDL 691 in tema fonti rinnovabili.
Per i piccoli impianti il passaggio dal meccanismo dei certificati verdi a un approccio con tariffa incentivante dedicata è fondamentale al fine di semplificare una volta per tutte il meccanismo e dare un quadro di promozione chiaro per le piccole taglie.

Vi segnalo tuttavia, a nome dei soci del Kyoto Club che promuovono la tecnologia eolica di piccola taglia, che l’incentivo proposto (22 €cent/kWh omnicomprensivo) è insufficiente per promuovere efficacemente gli impianti di taglia inferiore ai 100 kW. Esso peggiora il contributo rispetto al meccanismo dei certificati verdi e crea una disparità di trattamento rispetto ad altre fonti (ad esempio il fotovoltaico) e agli impianti di taglia più grande.
Ciò è evidente se si confronta la redditività del meccanismo per impianti di taglia diversa: con i certificati verdi e la vendita dell’energia in rete un impianto di grande taglia multimegawatt ha tempi di ritorno economico di circa 4,5 anni (1.800 ore equivalenti, CV 12,5€cent/kWh + vendita energia a 7 €cent/kWh, prezzo chiavi in mano più gestione) contro i 6,5 anni del microeolico (1.000 ore equivalenti, CV pari a 22-25 €cent kWh + 9,5 €cent tariffa amministrata, prezzo chiavi in mano più gestione).
Introdurre una tariffa a 22 €cent/kWh per un impianto di taglia inferiore ai 100 kW vuol dire peggiorare l’incentivo rispetto al precedente meccanismo del 40% e portare i tempi di ritorno a circa 15 anni.

Tale approccio appare inspiegabile soprattutto alla luce di quanto il Governo e il Parlamento hanno definito per il fotovoltaico con il DM 19 febbraio 2007, che ha viceversa potenziato l’incentivo per i piccoli impianti rispetto alle grandi taglie introducendo un valore della tariffa dell’80% più elevato per i piccoli impianti integrati negli edifici rispetto ai grandi impianti a terra.

Si chiede, pertanto, di voler rivedere il valore della tariffa almeno bilanciandola con quanto accordato alle grandi taglie e garantendo un tempo di ritorno equivalente: se oggi si volesse estendere ai piccoli impianti eolici i 4,5 anni di tempo di ritorno economico di cui godono i grandi impianti sarebbe necessario attribuire una tariffa incentivante compresa tra i 40 e 45 €cent/kWh.

Se tale obiettivo di tariffa non fosse ritenuto accettabile si segnala che una tariffa inferiore a quanto garantito dal precedente meccanismo di incentivazione (32-35 €cent/kWh) paralizzerebbe il potenziale mercato del minieolico oggi relegato a poche decine di impianti realizzati; sarebbe un serio errore di politica industriale in uno dei pochi settori del “mondo delle rinnovabili” dove è presente un nascente presidio tecnologico italiano (in tutta la filiera produttiva) che se opportunamente incentivato potrebbe garantire una crescita importante del settore con tutte le ricadute occupazionali e di indotto del caso.

Si propone pertanto di introdurre nel DDL 691 in discussione al Senato una tariffa dedicata agli impianti eolici di taglia inferiore ai 100 kW prevedendo una tariffa unica pari a 35 €cent/kWh. Nell’attuale fase di discussione al Senato l’emendamento proposto può essere formulato soltanto da parte del Governo.
Certi dell’attenzione che vorrete riservare alla tematica proposta si inviano i migliori e più cordiali saluti.

Mario Gamberale
Coordinatore Gruppo di Lavoro “Fonti Rinnovabili” del Kyoto Club

26 settembre 2007

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