Meglio le tasse ambientali

  • 31 Agosto 2007

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Il mondo imprenditoriale del Regno Unito e della Germania sembra considerare il ricorso ai meccanismi fiscali e alle tasse ambientali come il mezzo più efficace per garantire il rispetto dell'ambiente.

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Nonostante il tentativo in ambito europeo e mondiale di introdurre maggiore flessibilità per l’adempimento dei vari obiettivi di protezione ambientale, in due dei paesi europei più importanti, quali il Regno Unito e la Germania, il ricorso ai meccanismi fiscali e alle taè sse ambientali sembra essere considerato da parte del mondo imprenditoriale lo strumento più efficace per garantire il rispetto dell’ambiente. Questa constatzione la si potrebbe dedurre da due recenti notizie.

Nel primo caso si tratta di uno studio dal titolo “Saving the planet – can tax and regulation help?” (vedi allegato), che riporta il giudizio degli imprenditori inglesi sui meccanismi di mercato per regolare l’inquinamento ambientale
Meglio tasse ambientali, incentivi fiscali e le tradizionali regole “command and control” per ottenere questi obiettivi, che i meccanismi di emission trading e gli accordi volontari. Nonostante il Regno Unito sia stato uno dei primi paesi a sperimentare il sistema di scambio delle quote di emissione, è questo il risultato dello studio di PricewaterhouseCoopers che si basa su 151 imprese intervistate.
Dei sette diversi tipi di tasse “ambientali” che gravano sulle imprese britanniche, tre sono considerate molto efficienti dal punto di vista ambientale; tra queste anche la “climate change levy”. Dal rapporto emerge anche una scarsa attitudine del mondo imprenditoriale inglese ad attivarsi per iniziative volontarie di azzeramento delle emissioni.

L’altra notizia che riguarda la Germania è apparsa su uno dei principali quotidiani nazionali, il Frankfurter Allgemeine Zeitung. Secondo alcune indiscrezioni il governo tedesco si appresterebbe ad alzare il livello delle tasse sul consumo di energia per finanziare l’ambiziosa strategia energetica nazionale. Le tasse sul consumo di energia elettrica e gas potrebbero essere aumentate di un millesimo di euro (0,001 €) per kWh, mentre la tassa sul riscaldamento di un centesimo di euro (0,01 €). Tali incrementi potrebbero generare 900 milioni di euro annui che andrebbero a finanziare il piano nazionale contro i cambiamenti climatici al 2020 (leggi la notizia, in tedesco).

LM

31 agosto 2007

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